Quel Molleggiato tutto d’oro


Chieti – Scrive Luciano Pellegrini. “Il molleggiato, il re degli ignoranti, sono i soprannomi di Adriano Celentano, che è nato a Milano il 6 Gennaio del 1938. Ha compito 74 anni! Il suo titolo di studio è la licenza elementare, pur tuttavia ha scritto un paio di libri:
Un bimbo sul leone. Con CD Audio
Rockpolitik
Il re degli ignoranti
Il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai.
Tutta l’Italia è in attesa ansiosa di conoscere la sua risposta se parteciperà al Festival di Sanremo in programma dal 14 al 18 febbraio.
Con tutti i problemi che la nazione ha, questa è la notizia più importante!
Ad oggi c’è l’accordo, ma non ancora la firma per cui tutto può accadere….

Come al solito questa persona ha imposto per la sua partecipazione alcuni diktat :
NO alle interruzioni pubblicitarie e SI alla libertà autoriale sui contenuti, fermo restando il rispetto della legge e del Codice Etico della Rai cui sono legati tutti i dipendenti ed i collaboratori dell’azienda”.
La moglie, Claudia Mori, per “spirito di famiglia” lo spalleggia e si arrabbia perché è inaccettabile il controllo dei testi.
Il compenso chiesto è di 300mila euro a puntata con un tetto massimo di 750mila euro.

E’ chiaro che Adriano Celentano non parteciperà a più di tre serate perché i conti li sa fare…
Quindi se partecipa a tre serate e ammesso che predica per 25 minuti a sera, per un totale di 75 minuti, guadagnerà 10mila euro a minuto anche con le pause, i tic nervosi, le frequenti amnesie!
Anche Gianni Morandi, in una lunga intervista, parla proprio del ruolo del Molleggiato. “Verrà – dice – ma non so quante sere salirà sul palco dell’Ariston, se una, due o tutte, ( lo escludo ndr).
Che vergogna!

Intanto i pensionati reclamano sul compenso rimarcando che “tanti pensionati non la riceverebbero neanche in tre vite“.
Un vero e proprio schiaffo alla miseria.
La vera colpevole è la Rai che spende cifre così alte pur di avere Celentano a Sanremo, ma impone il canone agli italiani.
La soluzione? Cancellare il canone “proprio per rendere la Rai più parsimoniosa“.
La speranza è che il compenso faraonico venga poi devoluto in beneficenza.

Adriano Celentano, è travolgente, carismatico e profondamente furbo.
Questo cantante con il passare degli anni si è trasformato in predicatore con lunghi monologhi.
Già dal 1987, quasi 50enne, inizia a fare discorsi con lunghe interruzioni e silenzi…soffriva già di amnesia?
La sua furbizia è quella di incollare al televisore milioni di persone con discorsi sconclusionati, ma che probabilmente a questa folla di pecoroni falliti, da adrenalina.

Come si può accettare una persona di cultura zero in un paese di poeti, (e non cito l’altra parola perché dopo l’incidente e la presa in giro che abbiamo subito dal pianeta intero per l’accaduto, con qualche affondo in più dalla Germania), che si permette di offendere i cittadini ed il suo bagaglio culturale.
E’ vero che esiste il telecomando, ma bisogna aiutare i falliti a non ascoltare, perché è imposto udire le sue stupidaggini.

C’è in me un risentimento ed una incazzatura nel constatare questa presunzione.

La domanda che mi pongo è come ha fatto a scrivere i libri…
I testi delle canzoni da lui scritte hanno una puerilità infantile.
La melodia musicale è basata su un giro armonico semplice spesso costituito da un solo accordo.
D’altronde è un autodidatta che non so se conosce le note, eppure da lezioni agli italiani.

E’ proprio un furbo e giocando su questa folla immensa di falliti che lo ascolta riesce a chiedere tanti soldi che offendono chi in questo momento ha problemi vitali e la cronaca racconta purtroppo di alcuni suicidi.

Lo ripeto, che vergogna!


30 Gennaio 2012

Categoria : Dai Lettori
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