Lusi indagato… (2): forse patteggia


L’Aquila – IMBARAZZO NEL PD CHE PRENDE LE DISTANZE – Incredulità, stupore e imbarazzo negli ambienti politici che fanno capo al PD, il partito del quale Luigi Lusi (foto) è senatore, territorio di riferimento la Marsica. La notizia dell’inchiesta a suo carico, da tempo avviata e oggi in fase piuttosto avanzata, per la sparizione di ben 13 milioni di fondi destinati al partito (a suo tempo la Margherita, poi confluita nei democrat), ha portato lo scompiglio tra i democratici.
Il partito, senza emettere note ufficiali come è sua abitudine, prende le distanze (si apprende da voci e indiscrezioni), parla di responsabilità personali, dice di non aver mai saputo nulla. Se Lusi risulterà davvero coinvolto, saranno adottate le misure che il PD prevede in casi del genere. C’è già chi parla di dimissioni… indotte, in attesa che la magistratura romana – sulla base di indagini della Finanza rivelate solo oggi da alcuni organi di stampa nazionali – porti a compimento il suo lavoro. Soldi finiti dove o utilizzati come? Per per acquistare immobili e partecipare a società, alcune canadesi, riferibili al senatore. Come e in che misura, si vedrà.
Ma la tempesta ha già una fisionomia. Lusi avrebbe in parte ammesso le sue colpe, si sarebbe detto pronto a restituire il denaro (o quello che ne rimane), e stasera si parla addirittura di possibile patteggiamento. Il che vuol dire ammissione di responsabilità per beneficiare di riduzioni di eventuali pene.
Il senatore, da qualche tempo, era particolarmente interessato all’appoggio di organi di stampa on line, a ne aveva sicuramente avvicinato qualcuno, per garantirsi visibilità soprattutto nella Marsica, dove a maggio si voterà ad Avezzano, Celano e altri centri importanti. Evidentemente il senatore Lusi voleva esserci, nell’agone politico, e intendeva sostentare la propria visibilità e quella dei personaggi che mirava a mettere in luce. Come un uomo sicuramente intelligente abbia potuto ritrovarsi in una situazione tanto scottante, come abbia potuto pensare di beneficiare di tanti soldi uscendone indenne, è un aspetto poco comprensibile della vicenda. Che, comunque, è da chiarire in molti suoi aspetti. Ancora una volta bisogna ricordare che un’inchiesta non è una condanna. Vale per tutti, varrà anche per l’indecifrabile senatore dal cipiglio severo. Con gli altri, a quanto sembra.


31 Gennaio 2012

Categoria : Cronaca
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