UIL su L’Aquila questione nazionale


Pescara – (di Roberto Campo UIL Abruzzo, foto) – Un’ottima scelta nella definizione dell’Aquila come questione nazionale e degli uomini di valore che guideranno l’impegno del Governo, il Ministro Fabrizio Barca e il sottosegretario Antonio Catricalà.
Il primo anno dopo il terremoto vide un forte impegno del Governo nazionale, pur concretizzatosi in scelte anche discutibili, ma i successivi due anni hanno visto la progressiva perdita di importanza nell’agenda nazionale dei temi della ricostruzione e del rilancio del cratere sismico e dell’Abruzzo e un quadro locale caratterizzato da una litigiosità continua ed inconcludente tra i diversi livelli istituzionali responsabili.

Si inaugura ora un terzo ciclo che non deve essere sprecato ma raggiungere risultati tangibili. L’impostazione nazionale è quella giusta. Le istituzioni locali siano all’altezza della situazione.

È particolarmente significativo che sia il Ministro alla coesione territoriale, Fabrizio Barca, impegnato sul fronte dei fondi strutturali e degli investimenti strategici, ad assumere questo impegno sull’Aquila: è evidente che l’accento viene messo sul rilancio economico-sociale, e non solo sulla necessità, pur fondamentale, di far partire davvero la ricostruzione.

In questo quadro, la stessa questione dell’applicazione piena del decreto terremoto, includendovi non solo la ricostruzione, ma anche lo sviluppo, e quindi il Master Plan, può porsi in termini diversi. Le forze abruzzesi, politico-istituzionali ed economico-sociali, devono lavorare per condividere con il Governo un percorso per lo sblocco, sia pure graduale, di queste risorse.

La riunione di domani della Consulta del Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo, dedicata all’individuazione delle priorità 2012, potrà utilmente riflettere, anche alla luce delle novità positive introdotte dal Governo nei confronti dell’Aquila e dell’Abruzzo, su una strategia comune per riprendere il confronto con l’Esecutivo nazionale, realizzare quel grande cantiere di cui non si è ancora vista traccia, non subordinare le politiche di rilancio economico e sociale alla ricostruzione, ma far avanzare i due momenti, ricostruzione e sviluppo, di pari passo.


02 Febbraio 2012

Categoria : Economia
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