Ecco lo tsunami bianco n.2


L’Aquila – ALLA PC ASPETTANO LA NEVICATA – Nella sala operativa della Protezione civile, diretta dall’ing. Liberatore, a L’Aquila, sanno ciò che sta per accadere meteorologicamente, ed è semplice: un’altra ondata bianca. Mai come stavolta tutti pregano perchè il meteo sbagli, come fa tante volte. Ma c’è poco da sperare… Arriverà, ha detto Liberatore ad Antonio Monaco della Rai, venerdì e potrebbe durare tutto il giorno. Quando le cose andranno meglio? Per ora non è dato saperlo, dicono prudenti gli esperti.
NEVE FINO AD UN METRO – Come sarà questa ondata bianca? A… coperta intera, nel senso che coprirà appunto come una coperta tutta la regione, dal mare verso l’interno. La neve salirà per una ventina di centimetri sulla costa, una cinquantina nella fascia collinare e fino ad un metro nell’interno. Gli esperti sono in grado di predire anche l’altezza in centimetri, e speriamo che non sbaglino o che non avvenga uno di quei valocissimi cambiamenti che vanificano le previsioni. Quei cambiamenti che ingannano anche i computer intenti a macinare previsioni in base a modelli matematici e dati incamerati. Il freddo? ci sarà anche quello, pari se non superiore a quello che già ha investito e congelato l’Abruzzo. Città costiere incluse.
PAURA DI CROLLI – Il problema che fa paura è la resistenza dei tetti. In moltissime zone già si teme ora che possano esserci crolli (alcuni ce ne sono già stati): cosa accadrà se si depositerà un altro metro di neve? Ma soprattutto, che sorte toccherà a ciò che resta del centro dell’Aquila e di tanti altri piccoli borghi storici, nei paesi del cratere sismico? Bisognerà chiudere tutto, verificare le puntellature, scrutare edificio per edificio le strutture ancora in piedi, ma inagibili e pericolanti. Le case E, insomma.
CASE E MAP – La gente comincia ad aver paura anche nel progetto CASE e nei piccoli MAP, costruiti come baracche di legno e cartongesso. Reggeranno al peso enorme della neve? Un’eventualità del genere era prevista nella progettazione? Naturalmente, nessuno dice una parola, tanto meno la Protezione civile. Forse non lo sa nessuno, perchè mai ci ha pensato nessuno. Di certo c’è che nessuno si sta muovendo o preoccupando dei 14.000 che abitano negli edifici delle new town e dei dintorni aquilani. In fondo c’eè da capirlo (non giustificarlo) questo atteggiamento: non sanno che fare neppure per le case E… Salire sui tetti a togliere la neve, è per ora semplicemente impensabile.
TANTI “PAGHERO’” – Per ora, si va avanti con i pagherò. Sì, infatti i piccoli comuni (ma anche le province) non hanno più soldi e sono finiti anche quelli prelevati da bilanci destinati ad altre necessitrà. Quindi non si paga, si pagherà. Problema da risolvere (ma che paese incredibile è l’Italia) è: chi pagherà i militari impiegati in varie località per lo spalamento della neve? Infatti ci sono dei costi da sopportare, ma non si sa, naturalmente, chi dovrà accollarseli.
Definire i vertici organizzativi sbandati e impreparati a tutto, come si vede, è insufficiente. Il colmo si raggiunge leggendo sui giornali (senza smentite, peraltro) che il responsabile delle emergenza per la Protezione civile abruzzese non c’è: da mesi si aspetta che la politica lo nomini. Solite beghe. Abbiamo visto cosa ci sono costate. E l’Abruzzo ha anche capito in quale palude stia affondando.


09 Febbraio 2012

Categoria : Cronaca
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