INPS, l’attività di vigilanza


L’Aquila – (di Pietro Saraceni, presidente) – Il Comitato Regionale INPS Abruzzo, nella seduta del 28 febbraio 2012, ha preso in esame i dati dell’anno 2011 relativi all’attività di VIGILANZA INPS, il cui compito istituzionale è quello di fare emergere il sommerso ed il lavoro nero che sottraggono alla collettività, unitamente alla elusione fiscale, contributiva e retributiva, immense indispensabili risorse che hanno un ruolo primario per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale e contribuire alla crescita sociale ed economica del paese.
I risultati dello scorso anno si sostanziano in:
- 1972 accertamenti ispettivi con un incremento pari al 16,8% in rapporto al 2010;
- 1307 lavoratori in nero (di cui 496 in provincia di Teramo, 254 in provincia di Pescara, 390 in provincia dell’Aquila, 167 in provincia di Chieti);
- 296 lavoratori in nero autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni);
- 18 milioni e 397 mila euro di contributi evasi accertati.
Dato positivo da segnalare l’incremento del 23,7% in rapporto al 2010 dei lavoratori in nero individuati con particolare riguardo alla provincia di Teramo, a seguito di ispezioni nell’ambito di cooperative che hanno avuto appalti da Enti pubblici per assistenza domiciliare agli anziani caratterizzate da soci pseudo volontari con prestazioni gratuite, ma di fatto, lavoratori dipendenti. Sempre nel teramano sono stati effettuati accessi ispettivi nei confronti di imprenditori cinesi, con larghe sacche di sommerso.
Inoltre in tutte e tre le provincie costiere sono state effettuate ispezioni estive nei confronti di stabilimenti balneari ed esercizi commerciali lungo la costa, che hanno contribuito ai risultati sopra descritti nell’individuazione dei lavoratori in nero.
L’attività si è giovata di una presenza media di 25 ispettori, numero molto inferiore all’organico che risulta a tutt’oggi ancora carente, per cui sarebbe necessaria una ulteriore immissione in servizio di altri idonei del relativo concorso, come delineato e richiesto anche nella relazione programmatica per gli anni 2009/2012 da parte del CIV, per un ulteriore potenziamento del corpo ispettivo fino alla completa copertura dell’organico.
Oltre alla rilevata carenza di risorse ispettive, è stato evidenziato come tali risultati siano stati conseguiti anche tenendo conto delle numerose innovazioni legislative intervenute (legge 183/2010 c.d. “collegato lavoro”) e il conseguente impatto sulle modalità gestionali dell’ attività di vigilanza.
Grazie comunque agli accessi mirati, si sono raggiunti ottimi risultati, come attestano significativamente le seguenti medie annue di produttività pro capite della nostra regione che è tra le migliori a livello nazionale:
- 79,61 ispezioni definite (2° posto tra le regioni italiane);
- 52,72 lavoratori in nero individuati con un incremento del 5% rispetto al 2010 ( 2° posto tra le regioni italiane)
- 742726,40 euro accertati (3° posto tra le regioni italiane).
Nel corso del dibattito è stata, ancora una volta, ribadita per la nostra realtà la necessità di un coordinamento più intenso tra i soggetti istituzionali competenti, meno condizionato da esigenze di budget, in sintonia anche con le indicazioni del Comitato Regionale, nella programmazione dell’attività di vigilanza, in relazione alle peculiari esigenze della regione, che certamente riuscirebbe a garantire risultati più rispondenti al contenimento delle spese, coniugati al miglioramento della qualità e all’efficienza del servizio ispettivo.


08 Marzo 2012

Categoria : Cronaca
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