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PD, ecco chi chiede spazio

8 giugno 2012 @ 17:16 Categoria: Politica

[1]L’Aquila – C’è Michele Fina, il giovane ex coordinatore del PD aquilano tra quelle che Europa indica come componenti della “carica delle nuove leve democrat: ecco chi chiede spazio dalla periferia”. Dal territorio – scrive il giornale – venti nomi sui quali il Pd potrebbe puntare per il rinnovamento nel 2013
“C’è un Partito democratico che si muove nell’ombra (o quasi) delle cronache nazionali. Nomi semi-sconosciuti al grande pubblico, molti giovani, alcuni giovanissimi, che in periferia organizzano e partecipano a iniziative, sono apprezzati nella loro professione, quando si spendono in prima persona riescono a incassare anche parecchi consensi, come si è visto alle ultime amministrative. Sono amministratori, dirigenti o semplici professionisti che ruotano attorno al Pd: non sono rottamatori, almeno non tutti, molti non si identificano nemmeno con l’una o l’altra componente interna, ma potrebbero trovare comunque spazio nel 2013 nelle liste dem, per fare il grande salto. Europa ha scelto venti nomi, da Vicenza ad Agrigento: un elenco certamente non esaustivo, ma simbolico di quanto si muove lontano, ma sotto gli occhi attenti dei vertici del partito.

Alessandra Moretti
Il vicesindaco di Vicenza non ha ancora compiuto i 39 anni. Il grande pubblico ha già avuto modo di apprezzarla nelle prime recenti uscite televisive (Ballarò, Otto e mezzo, chi si sveglia presto stamattina la può vedere anche ad Agorà): piglio fattivo da amministratrice che lavora sul territorio, ha avuto la capacità di fermare due cavalli di razza del piccolo schermo come Lucia Annunziata e Antonio Di Pietro, difendendo a spada tratta il Pd e la sua capacità di mobilitarsi quando il paese ne ha bisogno, come nel caso del terremoto in Emilia. Si occupa principalmente di scuola (è impegnata anche nel forum nazionale del partito sulla materia) e di pari opportunità.

Filippo Silvestri
Trent’anni, già segretario regionale veneto e dirigente nazionale dei Giovani democratici, ha iniziato a fare politica (indignato) dopo la caduta del governo Prodi nel ’98. Ha già avuto modo di dimostrare buone capacità organizzative, promuovendo documenti politici che hanno provato (seppure con scarso successo) ad animare una componente riformista all’interno dei Gd.

Marco Campione
È il responsabile scuola e università del Pd lombardo. Ha 31 anni, scrive sul suo blog (che definisce «intellettualmente onesto»), ma anche sul web magazine Qualcosa di riformista e su iMille. Le sue idee sul settore dell’istruzione sono piuttosto eterodosse rispetto a quelle dell’attuale segreteria, più spinte sui criteri meritocratici e coraggiose sul piano dei finanziamenti pubblici sulla base di valutazioni preventive. Una voce fuori dal coro che può sciogliere alcune rigidità tradizionali della sinistra su questa materia.

David Bogi
Un dipendente Mediaset nel Pd? Già, è così. Mentre tutta Italia parla di Giorgio Gori, il responsabile “Nuovi progetti del digitale terrestre” dell’azienda berlusconiana si fa vedere in diversi appuntamenti dem, si iscrive all’area dei Liberal e partecipa (anche lui) alla Leopolda di Renzi. Altissima competenza nel settore della comunicazione (basterebbe questo per essere d’aiuto al Pd), vuole evitare che i dem passino dall’antiberlusconismo alla socialdemocrazia.

Maria Rita Rossa
Dopo aver vinto le primarie del centrosinistra, è diventata da poche settimane sindaco di Alessandria, conquistando una delle roccaforti della destra berlusconian-leghista. Insegnante, ha ereditato dal padre Angelo (ex Psi) la passione politica.

Paolo Gozzi
A 26 anni è stato il candidato più votato nel Pd alle ultime amministrative di Genova, appena dietro Stefano Bernini (nominato vicesindaco). Nella città che ha visto i dem bloccati nella lotta tra le due zarine Vincenzi e Pinotti, con il risultato noto e le conseguenti polemiche, può essere un buon punto di ri-partenza.

Bruna Dini
Imprenditrice edile colpita dalla crisi, già presidente dei giovani industriali toscani, strenua sostenitrice bersaniana. Il suo intervento commosso all’assemblea nazionale del Pd dello scorso gennaio ha spostato per poche ore i riflettori dei media su di lei. Ora che il suo nome circola soprattutto sui social network (dove è attivissima), al Nazareno non l’hanno certo dimenticata.

Matteo Richetti
Il presidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna è stato spesso portato ad esempio da Bersani perché è riuscito ad abolire i vitalizi per i consiglieri. Richetti, però, è più convinto da Renzi che dal segretario, fino a sostituire Civati nel cuore del sindaco di Firenze, del quale è diventato uno dei principali sostenitori.

Nicola Dall’Olio
È stato l’ultimo baluardo dem a cedere alla travolgente avanzata grillina a Parma. Capolista e più votato tra i consiglieri Pd, si occupa soprattutto della difesa del territorio e di sviluppo sostenibile. E ha 42 anni. Ha perso le primarie contro Bernazzoli, dopo essersi candidato nel segno del rinnovamento interno. Ora avrà il tempo per realizzare il suo intento, soprattutto se la giunta a cinque stelle (ancora ignota, peraltro) dovesse rivelarsi un bluff.

Matteo Ricci
Il presidente della provincia di Pesaro (38 anni) è uno degli amministratori divenuti più in vista dentro il Pd. Il suo impegno a fianco dei Giovani turchi lo ha portato a ospitare nella sua città la prima iniziativa nazionale di Rifare l’Italia.

Eugenio Patanè
Il presidente del Pd di Roma ha alle sue spalle già un lungo impegno politico e civico, nonostante abbia solo 40 anni. Si occupa soprattutto di trasporti e difesa dell’ambiente e si è conquistato una centralità nel dibattito politico capitolino, tra tutte le difficoltà che il partito ha vissuto in città.

Francesco Clementi
Costituzionalista della scuola di Augusto Barbera, insegna all’università di Perugia. Nel suo ultimo articolo su Qualcosa di riformista, invitava il Pd ad “andare a vedere le carte” del Pdl sulla riforma semipresidenzialista. È stato anche nel comitato promotore del referendum anti-Porcellum.

Michele Fina
In prima fila tra i dirigenti dem che si occuparono di prestare soccorso quando il terremoto colpì la sua regione, l’Abruzzo. Tornato recentemente alla ribalta, come uno dei principali accusatori di Luigi Lusi e dei metodi da lui utilizzati per fare politica sul territorio. Ha un incarico nel dipartimento cultura del Pd nazionale.

Venanzio Carpentieri
È uno dei personaggi emergenti dopo il tracollo del Pd napoletano. Sindaco di Melito, a capo di una giunta che va dall’Idv all’Udc, potrebbe essere uno dei candidati alla segreteria provinciale del partito, dopo il commissariamento.

Elisabetta Tripodi
Il sindaco di Rosarno ha ricevuto pochi giorni fa la “mela d’oro” della fondazione Bellisario, premio riservato alle donne che si segnalano per il loro impegno a favore del paese. Il suo merito è stato soprattutto quello di aver preso in mano un comune sconvolto dalla rivolta degli immigrati nel 2010. Dopo essere stata eletta come rappresentante della società civile, è entrata pochi mesi fa nel Pd.

Salvatore Scalzo
Lui, invece, ha deciso di non correre per la guida del partito in Calabria, nonostante gli inviti in tal senso. Dopo le due sconfitte in due anni nella corsa a sindaco di Catanzaro, che ha infranto le speranze di molti, rimane comunque uno dei volti nuovi più accreditati tra i dem calabresi.

Roberto Speranza
A 33 anni, è il segretario dem in Basilicata. Dopo aver vissuto all’estero, è tornato nella sua regione e ha iniziato l’impegno politico nel Pd, prima nel movimento giovanile e poi con il salto tra i seniores. Oggi è uno dei più vivaci esponenti della componente dei Giovani turchi.

Mila Spicola
I tempi del fondoschiena che vale più di due lauree (di questo parlava la lettera a Repubblica che la rese celebre nel 2007) sono ormai lontani. Oggi Mila Spicola è uno dei volti emergenti e “movimentisti” del Pd siciliano e commentatrice apprezzata sui temi della scuola. Alle ultime elezioni comunali di Palermo era tra gli assessori designati da Ferrandelli. Poi sappiamo com’è finita.

Enzo Napoli
È il coordinatore dell’esecutivo del Pd siciliano, nonché facente funzione di presidente dell’assemblea regionale, in una fase in cui il partito nell’isola attraversa una fase non facile. Anche a lui si deve il merito di aver tenuto ferma la barra, dopo la celebrazione delle primarie palermitane. Ora è tra i promotori dell’iniziativa “Riavvia il Pd Sicilia”, che propone un ricambio della classe dirigente.

Francesca Barracciu
Consigliere regionale in Sardegna, è tra i nomi più in voga del partito per un prossimo ruolo di maggior rilievo. Nonostante compia 46 anni solo tra pochi giorni, ha vissuto tutta la trafila Pci-Pds-Ds prima di approdare al Pd, di cui è stata anche segretaria regionale per pochi mesi.


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