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Gabrielli: nessuna preferenza per alloggi – Chiarezza su case, rientri, privilegi e falsità

31 agosto 2009 @ 21:18 Categoria: Cronaca

gabrielli-franco-prefetto-09L’Aquila – GABRIELLI – L’ufficio stampa della prefettura scrive: “In relazione a quanto apparso su un quotidiano locale in merito alle dichiarazioni del Prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, sull’assegnazione delle cosiddette casette antisismiche, il Prefetto precisa che “non ci sarà alcun privilegio per chi vive nelle tendopoli. La preferenza, se di preferenza si può parlare, attiene solo ai tempi di consegna e non alla precedenza nelle graduatorie o ad un’eventuale titolo di priorità nell’assegnazione degli alloggi”. Una precisazione assai opportuna, che ci auguriamo ristabilisca la calma e serva ad evitare situazioni spiacevoli, che in qualche modo, tuttavia, sembrano ritenute probabili dalle autorità, se è vero che ingenti forze dell’ordine sono tenute a disposizione in questi giorni in alberghi cittadini. Forse solo una misura precauzionale, ma è pur vero che voci circolate su malaugurati privilegi nell’assegnazione delle case (ormai prossimo il primo turno, forse a metà settembre) potrebbero davvero riscaldare gli animi: chi deve decidere, decida con saggezza ed equanimità.
Qualche altra notizia prima di alcune considerazioni.
DE BERNARDINIS E DE MATTEIS – Oggi il vicecapo della protezione civile, il prof. De Bernardinis (originario di Ofena, e quindi ben consapevole della situazione aquilana) ha detto che “tutti avranno un tetto” prima dell’inverno. Un’affermazione che non è una novità, ma la domanda è: quale tipo di tetto e dove? De Bernardinis ha promesso “massima chiarezza nelle assegnazioni”, ha ribadito che le tendopoli vanno chiuse, ed ha aggiunto un’amara considerazione: “Mi pare venuta meno la solidariertà di coloro che posseddono appartamenti sfitti. Non ne vengono offerti. O ci saranno le offerte, e ognuno riceverà il fitto che gli spetta, oppure dovremo agire altrimenti, ricorrere ad altre maniere”. Il vice presidente del consiglio regionale De Matteis continua, dal canto suo, a ribadire che mancano tetti per tutti e che ci sono “almeno 50.000 persone da sistemare, e che siamo in una vera emergenza abitativa”.
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LE DOMANDE – Bene, è giusto riportare tutte le voci, come è giusto porsi e porre qualche domanda. E’ possibile che nessuno sia in possesso di dati autentici e reali sul fabbisogno abitativo, a pochi giorni dalla riapertura delle scuole? Se i dati ci sono siano forniti una volta per tutte e non cambino secondo le fonti delle dichiarazioni (e quindi secondo le parti politiche). Quante case ci sono e di quante case si ha bisogno, una volta per tutte? Ora si risente parlare di altri censimenti, nelle tendopoli, e ciò appare quanto meno assurdo: ogni tendopoli ha gestori e responsabili, perchè non si conosca il numero degli ospitati?
Le autorità aquilane, prefetto compreso, forse non hanno la percezione esatta della situazione, perchè non parlano, come noi facciamo, con la gente, sia a L’Aquila, sia nei centri del cratere, sia sulla costa. Riassumiamo sperando di essere utili alla buona causa.
COSA VUOLE LA GENTE – La gente chiede case antisismiche o comunque sicure (quindi di legno anche su ruote, al limite), dignitose, calde, pulite: se ne trovano quante se ne vogliono e si costruiscono in poche settimane. Dove? Il Comune metta a disposizione aree, subito, preveda e corra, senza intralci burocratici, scartoffie, dirigenti che non dirigono, gente che frappone ostacoli, chiacchieroni e arnesi inutili. La gente non vede di buon occhio (tranne coloro che lo chiedono, pensandola diversamente, e ce ne sono) appartamenti e alberghi dell’Aquilano in edifici non rigorosamente antisismici. Case non crollate il 6 aprile non danno tutte le garanzie per un altro evento, che è improbabile, ma non impossibile. Lo dicono tutti gli scienziati.
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ASSEGNAZIONI LIMPIDE – Le assegnazioni debbono avvenire presto e linearmente, in modo pulito, secondo le regole, secondo i punteggi, e guai a chi intorbiderà le acque: allora sì che servirebbero ingenti forze dell’ordine! Le graduatorie debbono arrivare prestissimo, essere di pubblico dominio, riportare i punteggi. Non si può escludere nessuno: nè famiglie piccole, nè single. Ci mancherebbe altro: se si vuole che la gente torni a L’Aquila, debbono poterlo fare tutti coloro che hanno case E oppure E-F, senza badare al single o alla piccola famiglia. Persone che non avendo casa, ne hanno esplicito, chiaro e indiscusso diritto. Se non sarà così, a L’Aquila non torneranno migliaia e migliaia di persone.
Chi sceglie autonoma sistemazione o residenza sulla costa, lo faccia in tranquillità e sia rispettato. Alla collettività costerà di meno. Siano organizzati trasporti comodi ed efficienti tra il Teramano, il Pescarese e l’Aquilano. L’economia costiera ne trarrà vantaggio. Case sfitte e alberghi saranno occupati.
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INCUBO TERREMOTO – Nessuno in politica o al governo deve pensare che si possa costringere qualcuno a vivere con l’incubo o il trauma del terremoto. Il tempo guarirà chi non lo è ancora. Lo Stato e i suoi rappresentanti locali non si atteggino a censori e kapò. Qui non si scherza e c’è bisogno di serietà e competenza, non di chi fa filtrare voci allarimistiche o false dicerie, che avvelenano il clima e la convivenza. (G.Col.)
(Nelle foto:

Da sopra il prefetto Gabrielli, il vice presidente De Matteis, un’immagine emblematica della burocrazia e le case ormai quasi pronte in diversi siti abitativi di periferia).

 


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