“Il Comune non vuole fare cassa”


Nereto – Scrive il vice sindaco Daniele Laurenzi: “Molti cittadini vengono in questi giorni in Comune protestando contro l’Amministrazione e l’Ufficio tecnico, per aver ricevuto una raccomandata inerente posizioni riguardanti loro richieste di condono. Vorrei ricordare e precisare alcuni passaggi per sgombrare dubbi a tutti coloro che pubblicamente e scorrettamente parlano che questa sarebbe un’ulteriore provvedimento adottato dall’Amministrazione per fare “cassa”. Premesso che la Legge Regionale n.2 del 10/01/2013 art.55 dispone la definizione delle domande in sanatoria presentate ai sensi delle disposizioni di cui alla legge 28/02/1985 n.47 e legge 23/12/1994 n.724 art.39, in pratica le domande in sanatoria ancora pendenti, alla data di entrata in vigore della suddetta legge, devono essere definite dai comuni entro il 31/12/2013. E’ chiaro quindi che le norme approvate dalla Regione, consentono ancora del tempo per definire le pratiche di sanatoria inerenti condoni del 1985 e del 1994 : tutti coloro che, a suo tempo, inoltrarono le relative istanze e non hanno ancora provveduto a versare le somme dovute a titolo di oblazione, ora devono provvedere. Insomma è una chance per molti utenti, per quelli ché non hanno mai pagato e ritirato la concessione in sanatoria, o per quelli ché attendono una risposta dal comune, anche da 28 anni e che avevano già pagato a suo tempo, parte degli oneri concessori, per poi restare bloccati in una sorta di limbo in stile burocrazia italiana. Alcuni cittadini hanno addirittura pagato per intero la somma dovuta ma non hanno mai ritirato il titolo edilizio in sanatoria, per questi motivi abbiamo deciso di recapitare una raccomandata direttamente a casa di questi utenti, non per vessarli, come qualcuno asserisce per ignoranza o falsamente , bensì per offrire un servizio informativo che non era obbligatorio, ma che ci siamo sentiti di porre in essere per agevolare e informare tutti gli interessati, comunicando che ‘al fine di consentire la celere definizione di tali procedimenti, i soggetti che hanno la disponibilità degli immobili per i quali è richiesta la sanatoria, dovranno trasmettere all’Ufficio comunale competente, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, una dichiarazione sostitutiva che dovrà attestare, tra l’altro, la disponibilità dell’immobile; la sussistenza delle condizioni per l’applicazione delle riduzioni della somma dovuta a titolo di oblazione; la descrizione dello stato delle opere abusive con indicazione della superficie e della loro volumetria; la residenza del dichiarante; e l’avvenuta variazione catastale’.
Quindi un atto dovuto, con informazioni chiare e dirette, anche al fine di scongiurare che qualcuno poi dica di non essere stato informato, alla luce del fatto che il tecnico comunale dovrà dare informativa dovuta alla Procura, nel caso in cui qualche utente non acquisisca il titolo edilizio in sanatoria nei modi e nei tempi previsti dalla L.R.”.


30 Aprile 2013

Categoria : Cronaca
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