Taglio tribunali, riforma inutile


Sulmona – (di Massimo Carugno, segretario regionale PSI, foto) – Col taglio di una 30 di Tribunali e piu’ di 200 sezioni distaccate parte oggi la riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Alla festa non partecipano, per ora, i Tribunali Abruzzesi, rimandati al 2015, ma le sezioni distaccate si.
Per ora quindi addio degli Abruzzesi a Giulianova e Atri, (tutti a Teramo) a San Valentino e Penne (tutti Pescara), a Ortona (tutti a Chieti) a Atessa (tutti a Lanciano).
Una riforma EPOCALE, l’hanno definita la Severino prima e la Cancellieri dopo. Le due ministre che si sono vantate di aver resisitito alle pressioni delle lobbys e dei localismi per dare alla giustizia una dimensione moderna.
La riforma da fonti ministeriali portera’ un risparmio di spesa stimato in circa 80 milioni di Euro. A fronte di questa cifra ridicola, per un bilancio di stato che quando fa una “MANOVRINA SEMESTRALE” si parla minimo di una decina di MILIARDI di euro (100.000 MILIONI), le ricadute sono invece devastanti.
L’Abruzzo e’ emblematico della assurdita’ della riforma. I 4 tribunali abruzzesi sono veri e propri avanposti territoriali in aree gegografiche, vaste, montuose, e mal collegate con i futuri Tribunali accorpanti. Da Quadri a Chieti, da Ateleta a L’Aquila, sara’ da ridere, in inverno, quando i processi non potranno essere celebrati per oggettiva difficiolta di parti o testimoni a presenziare.
Sara’ da ridere quando i piccoli Tribunali Abruzzesi, a dimensione d’uomo, senza file per parlare con i magistrati o per accedere ai servizi delle cancellerie o degli uffici ( apprezzati da tutti i professionisti di sedi metropolitane capitati da quelle parti), dovranno cedere il passo a uffici che gia’ scoppiano di loro e che si accosteranno sempre piu a megalopoli giudiziarie metropolitane dove per chiedere un certificato devi fare la fila dall’alba.
Ma questo, la Severino e la Cancellieri, non lo hanno voluto ascoltare, per seguire le volonta’ di altre lobby capitatanate da qualche boiardo di stato e solo con l’intento di creare uffici giudiziari con molti magistrati e dove ogni giudice puo’ facilmente ritagliarsi una nicchia di lavoro e fare per tutta la vita solo quello. Quella che loro chiamano SPECIALIZZAZIONE.
A queste lobby hanno dato ascolto le Ministre mentre sono state sorde alle forti voci dei territori e degli avvocati, bollati come portatori di interessi di bottega o di campanile.
E in Abruzzo come in Italia la politica e’ stata distratta, svegliandosi tardi per ribellarsi a questo scempio quando la frittata era fatta.
Ma per l’Abruzzo forse non e’ tardi a patto di voler DAVVERO fare qualcosa.


14 Settembre 2013

Categoria : Cronaca
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