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Marò, come è nata la storia

31 gennaio 2014 @ 16:59 Categoria: Senza categoria

di FRANCO TACCIA – Con il massimo rispetto per le altrui opinioni credo sia giusto anche precisare come sia nata la situazione di cui si parla da ormai due anni. I due fucilieri si trovavano sul mercantile del Gruppo D’Amico per via di una convenzione (?) tra il ministero degli esteri e l’armatore privato.
L’accordo (?), contrariamente alla logica, non prevedeva ne istruzioni per il “privato” proprietario della nave nell’eventualità di attacchi, ne la linea di comando, nulla sulle regole di ingaggio ( e se pure le avesse previste sarebbe una barzelletta delegare a un civile attività e procedure che prevedono un livello di competenza che solo militari e ben preparati, possono avere).
Al di la della ovvia preoccupazione per i due militari, che è la medesima di quando viene sequestrato da terroristi o guerriglieri un povero “Cristo” che sta in Africa a spezzarsi la schiena in un cantiere (anche se non porta la divisa), o un medico (civile) che va a curare la gente che salta sulle mine costruite magari proprio in Italia, ancora non si riesce a sapere, non solo come siano andate le cose, ma neppure perchè all’epoca dei fatti si sono “affidati” (?) militari italiani a un armatore che ha una nave in India solo per portare avanti la propria attività lavorativa. E perchè a lui si e ad altri no. Chi doveva tutelare i due soldati? Un commerciante? Chi doveva valutare il da farsi nella situazione creatasi? Un civile? E a che titolo? E perchè, se non erro con Monti premier, i soldati sono stati rimandati in India dopo un permesso per tornare in Italia, se non per paura che saltassero gli affari commerciali che passano sul destino di chiunque, pur sapendo cosa sarebbe potuto accadere (e se non lo si è capito è cosa gravissima).
Che il governo italiano nella circostanza abbia fatto la solita “bella figura” lo sappiamo tutti ed è il prologo allo scandalo di madre e figlia “catturate” sul suolo italiano all’insaputa, tanto per cambiare , di chi doveva sapere. E di chi qualche tempo prima ha creato il presupposto perchè potesse succedere il fattaccio quando se ne parla? Troppo comodo adesso intonare il ritornello “dei nostri uomini che difendono la libertà fuori dal suolo patrio”.
Tutto ciò al di la del fatto che l’attuale governo (?) dal giorno dell’insediamento a oggi è riuscito nella difficile impresa di non concludere nulla, se non per peggiorare una situazione già terrificante. Tipo addolcire le multe alle società che gestiscono il gioco d’azzardo e, nella giornata di ieri, fare l’ennesimo regalino alla banche (oltre 4 miliardi di euro) infilando il relativo decreto in quello che cancella la seconda rata IMU.


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