Cialente: “Costruttori, aiutate il rugby” – L’Aquila “capitale ovale”, ma tutti elusivi


L’Aquila – GIOIA PER LA PROMOZIONE DEL PAGANICA, MA ANCHE APPELLO PERCHE’ ARRIVINO RISORSE – (Immagine mezzocaffe.blogspot) – Esprimo profonda gioia per la promozione in serie B del Paganica Rugby. Un risultato giunto al termine di un campionato condotto con passione e grande determinazione, oltre che con quei valori sportivi e tecnici propri della tradizione paganichese del rugby. Ringrazio per il loro lavoro e per il grande impegno il presidente Virgilio Paiola e l’intero Consiglio di amministrazione che, con tanti sacrifici, portano avanti la squadra, il tecnico Sergio Rotellini, gli atleti e tutti i tifosi, che hanno sostenuto la squadra con passione.
La città dell’Aquila si conferma oggi capitale italiana del Rugby. Abbiamo infatti L’Aquila Rugby in Eccellenza, la Gran Sasso Rugby in serie A e il Paganica in serie B. Dietro questi importanti risultati si cela un grande lavoro. Vi sono molte squadre giovanili, un movimento rugbistico che vede centinaia e centinaia di giovani sportivi, decine di amministratori di società e migliaia di appassionati.
Si pone, tuttavia, il problema, in un momento economicamente difficile per il nostro comprensorio, di riuscire a sostenere non solo le società impegnate nei loro campionati ma, anche, l’intero settore giovanile che rappresenta un caposaldo sociale e culturale, oltre che sportivo.
È per questa ragione che rinnovo, ancora una volta, l’invito all’Ance, provinciale e regionale, a sostenere lo sport aquilano, attraverso l’istituzione di un fondo etico, peraltro da loro già avviato, ma anche il settore sociale e quello culturale.
Centinaia di imprese, infatti, molte delle quali venute da fuori città e fuori regione, hanno lavorato e stanno lavorando, nel nostro comprensorio, in quello che ormai, di fatto, è divenuto il più grande cantiere d’Europa. Queste imprese hanno lavorato, e continuano a lavorare, per cifre che superano i quattro miliardi di euro.
Mi appello pertanto all’etica “di azienda” affinché, nel ricostruire le nostre abitazioni, ci aiutino anche a ricostruire un tessuto sociale dilaniato, attraverso iniziative rivolte, in particolare, i più giovani. Sarebbe triste pensare che grandi e medie imprese che, solo all’Aquila, hanno trovato proficue occasioni di lavoro e guadagno, ritenessero la nostra tragedia come esclusiva fonte di guadagno senza fornire un, seppur modesto, contributo di solidarietà.
(Ndr) – I costruttori, le imprese edili, il mondo del cemento e degli appalti (e appaltoni) sono distratti, o forse troppo presi dalle brighe per conquistare maggiori spazi e portare a termine affari più consistenti. E a L’Aquila, oltre all’ottimo rugby, c’è tanto da prendere, visto che siamo, bene o male, nella ricostruzione. Il mondo delle imprese e delle industrie è sempre stato loquace e solerte nel lanciare appelli per accelerare i pagamenti dei lavori (in molti casi a ragione), qualche volta ha anche innalzato giaculatorie e cachinni strappandosi i capelli. Qualcuno ha anche impugnato la spada che sempre risulta vittoriosa: cassa integrazione o addirittura niente stipendi per qualche mese a parte dei dipendenti. Ma, quando arriva anche il momento di sostenere ciò che di buono c’è nella città, ciò che appartiene alla ricostruzione e alla rinascita – che non è fatta solo di cemento armato e progettoni milionari o appaltoni da accaparrarsi – tutti si fanno da parte, sguisciano altrove, voltano gabbana o scelgono i muri di gomma dei silenzi.
Oggi sulle necessità del rugby, appena due settimane fa quando scrivemmo – voci soliste, zitti pure i sindacati – che a L’Aquila nei cantieri lavorano solo stranieri, chi sa perché… L’ANCE, bravissima quando si tratta di diffondere appelli perché i suoi crediti siano saldati dallo Stato tardivo e lento, lo è di meno o per niente su certi argomenti. Così come i giganti industriali nel settore edilizio.
Bene l’appello del sindaco.
Staremo a vedere quale sarà la risposta di chi non può solo prendere e deve convincersi che ricostruire vuol dire molte cose, non solo conti in banca.


18 Giugno 2014

Categoria : Cronaca
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