Respingere Rosy Bindi


L’Aquila – Scrive Giovanni Di Simone: “Caro Direttore, la aberrazione giuridica che ha apportato la norma sul subappalto nel nostro ordinamento sui contratti pubblici e´cosa quantomai cronicamente vecchia e ostica, tanto che, ricordo, Giorgio Napolitano in un visita che fece a L´Aquila molto prima del terremoto (mi sembra appena eletto Presidente della Repubblica) pronuncio´un discorso riguardo alla situazione locale ricomprendendo anche queste problematiche ,ove ripeteva esattamente quello che gli avevo scritto io in una nota ai tempi che era Ministro dell´Interno (e veritieramente si possono verificare i testi)-
Ora, “le legge e´logica e non passione” ed e´evidente,anzi ,e´proprio per questo se , cio´ di cui ,dopo la religione, e´piu´ influente ROMA nel mondo ,e´ il suo diritto proprio per la lineare logica che esprime, percio´,per diretta provenienza dallo stesso,le norme che promulga lo Stato Italiano sono ,anzi dovrebbero sempre essere, sottoposte ad un gravosissimo peso intellettuale di confronto e di dignita´storica -
Chi accetterebbe senza sorridere questa seguente legge? E vietato rubare le albicocche solo sui terreni demaniali mentre si puo´rubare sui terreni privati;tutti ,perche´ il furto e´un reato indipendentemente dove si compia e va quindi punito sempre senza distinzioni-
Il divieto di libero subappalto solo nei contratti pubblici riflette invece questo stesso ipotetico metodo mentale , perche´qualsiasi azione che sia un reato lo deve essere sempre e comunque in tutte le condizioni quindi cio´che e´vietato nei contratti pubblici lo dovrebbe essere anche nei contratti privati oppure in nessuno dei due,anche´pecche´, per il Codice Civile, un contratto e´un contratto e basta , ed ugualmente garantito da una singola legge , indipendentemente che si stipuli tra soggetti pubblici o privati essendo di pari dignita´la personalita´giuridica di ognuno sia che sia pubblico o privato-
L´esigenza originaria di regolazione dei subappalti che prese vigore dalla La Torre necessariamente serviva a salvaguardare l´assuntore di un contratto dalla possibilita´che una cosca mafiosa,e ripeto mafiosa cosi come qualitativamente individuata dalla legge´, con le pratiche mafiose consistenti ,ed in forza dell´occulto vincolo associativo ,nella violenza . nella minaccia . attentati od altri simili atti cruenti ,lo inducesse a cedere in tutto od in parte il contratto; pero´,poi, e´successo,per trionfo della burocrazia, che questi vincoli venissero estesi anche a limitare la libera volonta´ di un imprenditore di riaffidare per necessita´di esecuzione di un opera, parti disgiunte di un contratto o lo stesso opere e lavori specializzati ad altre imprese di sua fiducia , al contrario di come puo´ naturalmente operare se il committente fosse un privato-
Quello che meraviglia e´che tutti gli attori in queste comparsate , Prefetti Questori,Procuratori etc.oltre ad essere rivestiti di gran taglio , abbronzati ,stilizzati , riposati etc. hanno tutti studiato giurisprudenza ed invece di vedere lontano fanno finta di marciare a vista, altrimenti queste sono giuridicamente processi elementari da comprendere in modo da correggere questi vincoli assurdi se la legge fondamentale invece ritiene che dovremmo essere liberi sia in quanto tali sia in ogni nostra azione -
Qui invece sembra che la mafia e la burocrazia siano due cosche contrapposte che si stanno combattendo per mettere il popolo sotto i piedi delle loro estreme regole , e Cialente se vuole rifare la citta´ non dovrebbe cadere in questi tranelli perche´ e´ L´Italia che dovrebbe adottare le leggi che sono in atto a L´Aquila e non viceversa come propone la Bindi, poiche´se guarda anche il bicchiere mezzo pieno, i lavori si stanno svolgendo bene e con una media contrattuale di esecuzione per ogni appalto di andamento migliore di quella nazionale proprio perche´le nuove norme sono snelle e sbrigative ,di tipo privatistico, difatti chi ci sta mangiando poco con la ricostruzione sono proprio gli avvocati, se per la semplicita´dei procedimenti manca quella mole di liti ,di dispute per i cavilli , di ricorsi ai TAR Procure Consigli di Stato Corti Europee che in passato hanno sempre bloccato le macchinose procedure delle opere pubbliche per anni ed anni- La Bindi vuol far tornare quei tempi e fermare la ricostruzione per imporre il potere della burocrazia, ma esistono terze voci come la mia che invece pretendono il godimento della liberta´esattamente come iscritta nella Costituzione, impedendo la stessa a Rosy Bindi di distinguersi per privilegio da una donna privata ,soltanto perche´e´pubblica”.


16 Luglio 2014

Categoria : Dai Lettori
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