Nencini: impegni per porto, ma dov’è il piano regolatore?


Pescara – OCCORRE UN’AUTORITA’ PORTUALE IN ABRUZZO – Risorse pari a 2.5 – 3 milioni di euro disponibili immediatamente per la manutenzione e la rassicurazione circa un impegno non appena il piano regolatore portuale sara’ varato. Sono gli impegni presi dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, oggi pomeriggio,a Pescara, nel corso di un incontro promosso dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, riguardante il porto di Pescara e il destino del Piano regolatore portuale.
“La prima cosa da fare – ha detto il viceministro – e’ un piano regolatore generale, ma questo e’ risaputo e noi metteremo l’attenzione non appena sara’ varato; poi serve una sinergia tra i quattro porti importanti della regione. La somma di questi due fattori potrebbe muovere nuove opportunita’ che oggi si vedono soltanto con eccessiva lentezza”.
Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se intenda impegnarsi con il Governo per velocizzare l’iter per l’approvazione del nuovo piano regolatore e per trovare le risorse, Nencini ha detto di voler “aspettare il piano regolatore, non appena mi arriva mi muovo immediatamente. E’ piu’ facile trovare risorse con il piano regolatore approvato; una sorta di carta d’identita’. Se vuoi entrare in un paese che non e’ nel patto di Schengen e’ obbligatorio averlo”.
Nencini ha infine detto che “per la manutenzione del porto c’e’ un impegno concreto fra i due milioni e mezzo e i tre milioni che possiamo mettere prima del piano regolatore generale e quindi disponibili immediatamente” e che “istituire un’autorita’ portuale, per una regione come l’Abruzzo, e’ una tendenza su cui si deve lavorare”.
(Ndr) – Chi sa se Nencini si è chiesto, o se ha chiesto a qualcuno, come mai una città marinara in cui molta gente vive di porto canale, non abbia ancora un piano regolatore portuale, e come mai l’Abruzzo, che di porti ne ha diversi, non abbia ancora idee chiare su come gestirli, usarli, mantenerli, dragarli, potenziarli e così via. Speriamo che non abbia saputo della fine ingloriosa del trabocco di San Vito, morto di burocrazia e beata ignoranza storica e culturale. Nencini, sapendo queste cose, avrebbe potuto domandarsi: ma dove sono capitato, in una terra con 120 km di costa oppure in Valle d’Aosta?


31 Luglio 2014

Categoria : Cronaca
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