Schianto Tornado, perchè su zone abitate?


L’Aquila – (Foto: l’ormai famosissima immagine dello schianto, finita sotto gli occhi di tutto il mondo) – Quando i caccia passavano a quota non elevatissima e producevano spaventosi botti (superando la velocità del suono) tremavano i vetri di intere città e molti avevano paura. Per anni vi furono polemiche e proteste. Poi i botti finirono, almeno sulle città.
Il 19 agosto purtroppo, il botto è stato ancora più forte e due Tornado si sono schiantati a bassa quota (si parla di 500 metri) su zone abitate, versante adriatico dei Monti della Laga, appartenenti al parco nazionale del Gran Sasso. Com’è andata si sa: quattro morti. Ma se i frammenti fossero caduti in luoghi diversi da quelli reali, potevano esserci altre vittime? Sicuramente sì.
Morti i piloti, vivono invece le polemiche e ne sentiremo forse per mesi. Viene spiegato (ma l’aeronautica tace) che i caccia partono da Ghedi (Brescia), sorvolano l’Adriatico e rientrano sfrecciando sul confine Marche-Abruzzo, in simulazioni di guerra aerea. Poi in pochissimo tempo, tornano a Ghedi. Qualche volta non tutti.
Le domande sono tante e sono già finite in atti parlamentari del Pd, del M5S, di Sel. Bisognerà fare luce. Già, come per il pilota che svolazzava su un caccia giorni fa sul suo Molise, e ha dovuto eiettarsi. E’ regolare tutto ciò? I caccia non dovrebbero seguire rotte e corridoi aerei rigorosamente predeterminati? I radar cosa facevano? Chiudevano un occhio?
Risposte non ne avremo, perché se si toccano certi tasti, il Governo non risponde, l’aeronautica meno che mai. Tasti delicati.
Sul sito dell’Aeronautica è possibile trovare la cronologia degli addestramenti e delle simulazioni ufficiali che vengono effettuate nelle varie zone d’Italia e nelle basi disseminate sul nostro territorio. Ma chi garantisce che i percorsi e le quote siano sempre rispettati, siano sempre quelli previsti?
SEL ha predisposto un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza sui luoghi interessati dalle esercitazioni militari aeree, soprattutto per quanto riguarda le misure di sicurezza nei confronti dei paesi sorvolati. Che sono centinaia.
I due aerei, a quanto riferiscono diverse fonti, volavano a bassa quota e lo schianto poteva anche avvenire su un centro abitato. Abbiamo bisogno di capire cosa avviene sui nostri cieli per prevenire e affrontare eventuali incidenti, ha detto una parlamentare SEL. Potremo capirlo stavolta, che le croci da onorare sono quattro?
Qualcuno ha detto che i Tornado dovevano “voltare” per tornare indietro sui territori tra Ascoli, Rieti e L’Aquila. E’ così? Le popolazioni e i loro sindaci sono informati su queste cose?
Infine, la polemica si infiamma quando si alza in piedi il solito esperto, secondo il quale i caccia bireattori Tornado (europei, progettati anche dall’Italia con Germania e Inghilterra) sarebbero obsoleti. E si irrompe nell’altro argomento che brucia: i caccia F35, molto più evoluti (ma sarà vero?), che anche l’Italia doveva comperare spendendo una montagna di miliardi (di euro, si capisce), e che pare acquisterà in numero molto meno rilevante. Per non tacere dei risparmi di carburante nelle esercitazioni, allo scopo di spendere meno soldi. Spending rewiev. Come sarebbe bello se tutti parlassero chiaramente e dicessero la verità, che, notoriamente, è sempre una soltanto. E che il più delle volte non ci è data. Forse almeno le famiglie dei quattro piloti, però, la meriterebbero.


21 Agosto 2014

Categoria : Cronaca
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