A Gabriele Lucci affetto e gratitudine


L’Aquila – UNA LETTERA DI GOFFREDO PALMERINI – (Foto in alto Lucci e Palmerini, in basso Visione e Colacito di inAbruzzo.com) – Con la sensibilità e l’attenzione alla cultura che gli appartengono, Goffredo Palmerini ha indirizzato a Gabriele Lucci un’affettuosa lettera, che potrebbe anche passare per pensiero corale di tanti aquilani e abruzzesi, se una definizione del genere non fosse resa improbabile dalla distrazione e dall’indifferenza che regnano sovrani. E che feriscono, quando riguardano persone che alla città hanno dato e alla sua crescita hanno contribuito.
A noi sembra comunque utile, e giusto, pubblicare la lettera, oggi, il giorno prima della presentazione del libro di Lucci pubblicato da InAbruzzo.
Eccola:
“Carissimo Gabriele,
già a voce ti ho espresso il mio rammarico per non poter partecipare, mercoledì prossimo, come sarebbe stato mio grande desiderio, alla presentazione del tuo bel libro “Diaboliche ossessioni”, pubblicato da InAbruzzo Edizioni. Alla stessa ora del 24 settembre, presso l’aula magna dell’Università (Dipartimento di Scienze Umane), si presenta la silloge di poesie giovanili “Volti” di Mario Fratti, Edizioni Tracce, del quale evento sono uno dei relatori. Lo stesso Mario Fratti, che ho appena sentito per telefono ed è in procinto di partire da New York per intervenire alla presentazione del suo libro a L’Aquila , mi ha pregato di salutarti con grande affetto. Anche a lui sarebbe piaciuto poter essere presente alla “prima” del tuo ultimo libro. Faremo in modo d’incontrarci giovedì mattina, prima che egli parta per Pescara, dove si presenterà un altro suo libro di drammi teatrali.

Come sai, non c’è stata possibilità di evitare la contemporaneità dei due eventi. Proprio per questo sento il desiderio di esprimerti la mia soddisfazione per l’uscita del tuo libro. Quando sul quotidiano online inabruzzo.com, diretto dall’amico Gianfranco Colacito, uscì il primo di quella che sarebbe stata una serie di tuoi ricordi sull’avventura che avrebbe poi realizzato all’Aquila – città fuori dai circuiti del mondo cinematografico e per tuo merito diventata poi una capitale della settima arte – un Sistema Cinema, scrissi al direttore Colacito augurandomi che quelle puntate di memorie, scritte in punta di penna, potessero diventare alla fine un libro. Un libro ha una vita meno effimera d’una pagina di giornale, anche se il web offre il vantaggio di conservare traccia degli scritti per lungo tempo. Così è stato, per la sensibilità e la lungimiranza del direttore Gianfranco Colacito e dell’editore Per Paolo Visione (nelle foto in basso) cui va il mio plauso e la mia gratitudine.

Sì, la mia gratitudine. Perché L’Aquila, città per tanti versi splendida, mostra sovente il limite di una memoria corta, molto corta. Anche riguardo le opere, i meriti e il valore stesso di taluni suoi cittadini. E in questi ultimi quarant’anni la nascita e l’affermazione di istituzioni culturali nel campo della settima arte, che hanno raggiunto un prestigio che ha travalicato i confini nazionali, nel settore della produzione culturale e nell’alta formazione, non è stato puramente un caso, ma è il portato della razionale “visionarietà” di un aquilano di talento, che molti in Abruzzo e in Italia ci hanno invidiato. Caro Gabriele, sai che ti dico queste cose non per piaggeria. Voglio ripetertele in questa occasione, che ritengo importante per la città e per la sua memoria collettiva, perché quanto hai scritto resterà a disposizione degli Aquilani, che potranno così leggere un pezzo di storia della nostra città. Potranno conoscere e interrogarsi su come grandi opportunità non siano state raccolte da chi aveva ed ha il potere di farlo, potranno chiedersi il perché un progetto culturale di ampio respiro che in altre realtà territoriali avrebbe avuto un sicuro avvenire (penso, ad esempio, alla Film Commission, per non citare altro) non abbia avuto il futuro che merita.

E allora il senso di questa lettera, non potendolo fare direttamente mercoledì prossimo, è quello di esprimerti l’apprezzamento e la stima profonda per la straordinaria opera culturale che hai innescato nella nostra città sin dagli anni Settanta, con il Cineclub Primo Piano e a seguire con tutte le realizzazioni che hanno riguardato le istituzioni nate sotto il tuo impulso, dall’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica” all’Accademia dell’Immagine all’Abruzzo Film Commission. Per aver messo L’Aquila al centro, nel mondo della settima arte, aprendo prospettive culturali e d’occupazione per tanti giovani che vi si sono formati. C’è da augurarsi che un atto di resipiscenza possa recuperare, anche in parte, questo grande patrimonio di conoscenza e di eccellenza. Infine, voglio ringraziarti come amico, come cittadino e, mi sia consentito, come amministratore civico per lunghi anni di questa città, anche a nome della comunità aquilana. Ti siamo grati anche per aver scritto questo volume, un ulteriore gesto di amore, di onestà e di impegno costruttivo, rivolto ai giovani della nostra città. Su di loro è fondato il futuro. Saranno come sempre migliori dei loro padri.
Un forte abbraccio”.


23 Settembre 2014

Categoria : Cronaca
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