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Sisma:”Quanto ha speso lo Stato fino ad oggi?”

18 dicembre 2009 @ 19:41 Categoria: Dai Lettori

case 28 ag 09 2L’Aquila – L’ing. Antonio Iorio scrive: “Difficoltà di finanziamento per l’assistenza alla popolazione colpita dal sisma del 6 aprile 2009 in Abruzzo? Quanto ha speso lo Stato sino ad oggi?
Le prime notizie di stampa sulla sospensione del pagamento delle imposte e dei tributi solo per alcune categorie di persone e aziende dell’Abruzzo colpite dal sisma dello scorso aprile hanno generato forte allarme.
Pare che le valutazioni finanziarie del Ministero del Tesoro siano alla base del provvedimento annunciato.
E’ evidente che, come semplici cittadini, non abbiamo alcun elemento di valutazione nel merito, in quanto non conosciamo l’entità della spesa sostenuta e/o impegnata sino ad oggi rispetto allo stanziamento di bilancio dello Stato (Stato nella più ampia accezione: trasferimenti alla Protezione Civile, alla Regione, alla Provincia di L’Aquila, ai Comuni ed agli Uffici Ministeriali).
Si ha la sensazione, come si rileva da alcuni articoli di stampa, che gli impegni di spesa siano maggiori del previsto.
Sarebbe utile ed opportuno conoscere, per meglio apprezzarla, l’entità della spesa sostenuta su tutti i capitoli di bilancio per la assistenza alla popolazione, per la messa in sicurezza degli edifici, per la riparazione e/o ricostruzione degli edifici e per le opere pubbliche.
Conoscendo la realtà finanziaria della spesa sostenuta si potrebbero comprendere meglio le ragioni dei nuovi provvedimenti e magari rimodulare le priorità di intervento privilegiando la spesa per le persone ed il lavoro rispetto a quella per opere ed edifici pubblici e monumentali che impegnano grandi risorse finanziarie e richiedono lunghi tempi di intervento (anni).
La ricostruzione degli edifici per servizi pubblici dovrebbe essere improntata anche a criteri di economicità abbandonando il modello del gigantismo monumentale a favore di quello razionale e funzionale.
Le priorità, peraltro già applicate in parte, potrebbero essere quelle del seguente elenco esemplificativo:
1) alloggi temporanei, in sede e fuori sede, per la popolazione;
2) assistenza socio-economica alla popolazione;
3) sostegni economici immediati alle categorie produttive non protette;
4) riavvio servizi sanitari, reti servizi pubblici (acqua, luce, gas, telefonia) e trasporti pubblici;
5) sostegno e riavvio attività produttive;
6) sostegno nuove opere produttive, pubbliche o private, industria, agricoltura, turismo;
7) alloggi provvisori per la popolazione ed opere di urbanizzazione primaria (strade e servizi a rete);
8) alloggi provvisori studenti;
9) edilizia provvisoria scolastica ed universitaria;
10) riparazione o ricostruzione abitazioni ad alta densità residenziale fuori dei centri storici;
11) edifici provvisori per servizi pubblici;
12) riparazione o ricostruzione edifici di abitazione non monumentali nei centri storici;
13) riparazione o ricostruzione edifici di abitazione vincolati;
14) riparazione o ricostruzione edifici pubblici;
15) riparazione di edifici di culto e monumenti civili e religiosi;
16) opere pubbliche nuova viabilità esterna.
In tal modo forse si renderanno disponibili maggiori risorse per sostenere l’economia delle famiglie, anche con lo strumento del rinvio del pagamento delle imposte e dei tributi, nel periodo di almeno due-tre anni necessario al rientro nelle abitazioni danneggiate”.


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