L’orologio d’oro sparito e ricomparso


L’Aquila – Luigi M. (lettera firmata) ha inviato alla rettrice dell’Università Paolo Inverardi una lettera aperta che chiede sia pubblicata:
“In un periodo in cui il nostro amato “bel paese” sembra gravemente ammalato di
corruzione e criminalità, è per me doveroso sottolineare un episodio che vede protagonista la nostra
gloriosa Università e le persone che la rappresentano onestamente, con il lavoro di tutti giorni.
Il giorno 18/12/2014 è stato una giornata importante per il sottoscritto, trascorsa presso
l’Aula D.4.2 del Polo Didattico di Coppito, Edificio Blocco 11/1 insieme agli instancabili Professori
del corso di Scienze dell’ Investigazione, ai colleghi e a tutti i relativi parenti che numerosi
affollavano l’aula per veder coronato il lavoro dei propri cari.
Un giorno di particolare rilevanza e per l’occasione avevo con me un orologio d’oro, un
oggetto unico che per il sottoscritto ha un valore inestimabile, che prescinde dal valore economico
in quanto mi fu regalato da mio Padre (alla sua memoria avevo dedicato la mia tesi di laurea).
Non può immaginare la disperazione che ho provato, dopo una giornata entusiasmante e piena di
soddisfazione, quando mi sono accorto che l’orologio non era più al mio polso; ma alla stessa
stregua non può immaginare la gioia che ho provato il giorno dopo, quando contattando la
portineria dell’ Università sono stato informato che il mio preziosissimo orologio era stato ritrovato
e era al sicuro, per essere riconsegnato al legittimo proprietario.
Ho ritenuto doveroso informarLa di un tale evento, che a mio avviso, nel suo piccolo,
comunque caratterizza l’attività del personale non docente e di tutte le persone che frequentano
l’Università dell’Aquila.
Dopo l’esperienza universitaria alla veneranda età di cinquantadue anni, sono convinto che il
compito principale della scuola Italiana, oltre a quello di formare il dovuto grado di istruzione,
dovrebbe essere quello di trasmettere dei sani valori ai nostri figli; nel caso di specie siamo di
fronte ad un esempio positivo, che, a mio modesto avviso, non può e non deve passare inosservato
agli occhi della comunità. Sono certo che Lei, in qualità di Rettrice, avrà modo dire ai suoi collaboratori, per l’attività
prestata, parole migliori delle mie”.


28 Dicembre 2014

Categoria : Dai Lettori
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