A scuola si può rischiare la vita

L’Aquila. Riceviamo da Franco Taccia: “Ho letto su INABRUZZO del crollo di un pezzo di solaio in una scuola di Pescara e risparmio a chi legge, anche per non incorrere nelle censura, tutto ciò che mi è venuto in mente riguardo a chi è responsabile dell’accaduto. E si, perchè un pezzo di solaio cade solo se è fatto con la sputazza, cosa che non deve accadere da nessuna parte e tantomeno in una scuola.
Ma quel che mi ha fatto veramente infuriare sono le dichiarazioni di “qualcuno”, parole inutili che vanno dalla promessa di valutare la situazione (alla faccia della tempestività) all’encomio solenne per gli interventi realizzati dall’equipe di un tizio che fino a pochi mesi fa si occupava di distribuzione di carta stampata, a colori e in bianco e nero. E mentre scrivo scopro che in un’altra scuola, a Villa santa Maria, è saltata la caldaia del riscaldamento rischiando la strage.
Le scuole cadono a pezzi e su questo non ci piove (caso mai piove dentro gli ospedali…) e non ci sono soldi per intervenire immediatamente per evitare che qualcuno muoia per colpa di chi dovrebbe garantirgli se non il buon livello degli studi o dell’assistenza quando si tratta di bimbetti, almeno l’incolumità.Non si trovano perchè lo stato ha speso tutto lo spendibile, le regioni e i comuni sono con le pezze al……
Però qualche soldarello riescono sempre a trovarlo, come per organizzare i giochi del mediterraneo sulla spiaggia, per i quali, il 15 gennaio del 2015, si è tenuta a Pescara una riunione operativa durante la quale è emerso che “… Il Coni e la Regione faranno la propria parte contribuendo con un milione e mezzo di euro ciascuna….” e che”.. a questi fondi si aggiungeranno presto anche quelli del Governo…”.
Non credo ci sia altro da aggiungere, a parte il raccapriccio.

18 Febbraio 2015

Categoria : Dai Lettori