Nuovi arredi e qualche erroruccio…


Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “Sabato 21 febbraio, in una conferenza stampa, il sindaco di Chieti Umberto di Primio e la sua Amministrazione, hanno inaugurato il nuovo arredo urbano del centro storico della città, in aggiunta alla fontana “Teate”, già inaugurata lo scorso 28 novembre.
In particolare, il nuovo arredo, collocato in piazza Valignani, (il pozzo), piazza G.B.Vico e Corso Marrucino, è composto da panchine in pietra, panchine in metallo, fioriere, vasi ornamentali.
Nuovamente si sono accese le critiche o il gradimento da parte dei cittadini, su questo arredo. Le quattro panchine in pietra ” Modello Sofà “, come hanno spiegate gli ideatori, sono un omaggio ad altrettanti personaggi che hanno fatto grande la storia di Chieti.

Il gesuita Padre Alessandro Valignano, l’economista Ferdinando Galiani, lo scultore Costantino Barbella e il musicista e compositore Saverio Selecchy. Le crtiche sono che queste panchine sono troppo basse e larghe,le incisioni sono troppo profonde e sono destinate a riempirsi facilmente di sporcizia, le panchine in metallo sembrano arrugginite, il tasso “taxus baccata” piantato in due vasi ornamentali, fa sembrare il centro storico un cimitero.
Il tasso, conosciuto anche con il nome di “albero della morte”, è un albero sempreverde e di forma piramidale. I frutti quando sono maturi, prendono il colore rosso, contengono un solo seme, duro e molto velenoso. Il nome “albero della morte” nasce dal suo impiego nella fabbricazione di dardi velenosi e dalla sua caratteristica tossicità, oltre al fatto che veniva utilizzato nelle alberature dei cimiteri. In Inghilterra e nei cimiteri celtici, è usato al posto del Cipresso come solitario guardiano. Quindi la critica dei cittadini deve essere accettata.

Una televisione locale, ieri sera (martedì ndr), commentando la notizia, ha fatto presente che i tassi verranno potati per far assumere una forma non piramidale, concludendo che… ci si poteva pensare prima. La verità è che anche con la forma non sua, resterà sempre un tasso. Io consiglierei di piantare la GINESTRA che è una pianta ornamentale,ha fiori abbondanti, belli e profumati, non ha dimensioni elevate e quindi va bene anche in spazi ristretti, come le fioriere.
Purtroppo, pur apprezzando le scritte in latino su due panchine, quelle almeno che si riescono a leggere, ci sono degli errori.

Sulla panchina dedicata a Padre Alessandro Valignano, missionario gesuita, l’errore è “apostulus “che correttamente deve essere scritto “apostolus”…missionario. L’altro errore ancora più grave è sulla panchina dedicata all’economista Ferdinando Galiani nato a Chieti nel 1728 e morto a Napoli nel 1787 che scrisse “Della moneta”, la sua opera più importante in campo economico, all’età di 23 anni , nel 1751 e no nel 1780. Questa data si riferisce ad una edizione pubblicata dalla Simoniana di Napoli.

Penso che questi errori possano essere corretti. Parlai anni fa con uno scultore, che mi assicurò che poteva far tornare come nuova una statua realizzata dai ragazzi di una scuola media di Chieti Scalo, abbandonata alla villa comunale e ridotta in malo modo, con scritte ed il capo decapitato.
La speranza dell’amministrazione uscente è che questo arredo urbano, anche se contestato,contribuisca a far riconquistare ai cittadini gli spazi del centro storico, che deve diventare sempre più pedonalizzato e che questa nuova tegola, non possa penalizzarla alle prossime votazioni per la elezione del sindaco, nel mese di maggio


26 Febbraio 2015

Categoria : Cronaca
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