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TAR, presidente su ferie magistrati

28 febbraio 2015 @ 17:09 Categoria: Cronaca

[1]L’Aquila – “Una ulteriore problematica correlata ad intervenuti provvedimenti normativi discende dalla disposizione di riduzione delle ferie dei magistrati, tanto pubblicizzata sia in sede politica che dai canali di informazione – anche con una confusione concettuale rispetto al periodo di chiusura degli uffici giudiziari – come uno strumento per la riduzione dei tempi dei processi”. Lo afferma il presidente del Tribunale amministrativo, Bruno Mollica, nella sua relazione in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario 2015.
“Si assume che, in tal modo, – ha aggiunto – i magistrati avrebbero ben quindici giorni di tempo in piu’ all’anno per “scrivere sentenze”, con cio’ realizzando una accelerazione della risposta giudiziale. Non ne avrei parlato in questa sede per il ben limitato rilievo della “riforma” a fronte di ben altre priorita’ di interventi occorrenti nel settore della Giustizia, ma sono costretto a farne un doveroso cenno per segnalare le non considerate conseguenze della disposizione.
Evidentemente, il compilatore della norma non e’ stato previamente informato che i “famigerati” 45 giorni di ferie, in realta’, venivano utilizzati dai magistrati, come e’ ben noto a chi frequenta le aule di giustizia, per provvedere alla stesura delle motivazioni delle residue decisioni assunte nei mesi di giugno/luglio e che quindi l’effettivo periodo di riposo annuale si riduceva ad una misura alquanto limitata, certamente inferiore a quella dei dipendenti pubblici. Non era una questione di “casta”, ma di funzionalita’ del sistema. Ed invero, – ha detto sempre Mollica – la tanto “sbandierata” innovazione comportera’, di fatto, un “allungamento” dei tempi di deposito delle sentenze, avendo ciascun magistrato diritto a fruire di ben 30 giorni di ferie “effettive”, in uno con la dovuta sospensione dei termini di deposito delle sentenze per lo stesso periodo pena un inevitabile vulnus di un diritto del “lavoratore”. Restando sul piano di un approccio “elementare” al problema, non potra’ certamente sfuggire all’attenzione che se ciascun magistrato dedichera’ legittimamente trenta giorni ad un “effettivo” riposo e non piu’, a tutto concedere, almeno in parte, alla stesura delle decisioni, tale incontrovertibile dato, applicato agli oltre novemila magistrati in servizio presso le varie giurisdizioni, determinera’ una consistente caduta della pregressa produttivita’, e non gia’ la tanto pubblicizzata “maggiore produttivita’”.
Non una accelerazione, quindi, bensi’ un ritardo nei tempi di deposito delle decisioni su scala nazionale; e, quindi, presumibilmente, anche presso questo Tribunale. D’altro canto, – ha concluso il Presidente del Tar Abruzzo una continua pubblica configurazione dell’intervento stesso come di portata sostanzialmente “punitiva” nei confronti di giudici “fannulloni” non credo possa portare a risultati di una qualche utilita’ per il sistema”.


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