Macroregione adriatica, Luciano D’Alfonso esternatore: “Ecco i primi risultati”


Pescara – “ABRUZZO FINORA DIMENTICATO DA UNA POLITICA ATARASSICA E ABDICANTE” – “Mi ha mosso la premura che l’Abruzzo – scrive il presidente D’Alfonso – dimenticato da una politica più atarassica che congiurante, non fosse per l’Unione europea un buco da saltare a piè pari. Mi ha mosso l’ambizione che l’economia abruzzese, sofferente anche per la totale assenza di un’armatura infrastrutturale di una qualche utilità per le imprese, potesse avere pieno diritto di cittadinanza in un orizzonte che io immagino ampio come le facoltà del destino. Mi ha mosso la necessità che l’Abruzzo, abdicante rispetto alle sue prerogative nella filiera dell’Eurocrazia, riassumesse in sé facoltà logiche, propositive e strategiche, senza timori di essere smentito nella fondatezza ed autorevolezza delle richieste.
Da queste sollecitazioni è nata la conferenza sulla Macroregione Adriatico-Jonica che si è svolta a Pescara e che porta con sé risultati incontrovertibili. Il mio lungo corteggiamento all’indirizzo dell’eurodeputato, Ivan Jakovcic, si è speso con efficacia se nel Piano d’Azione che andrà nel mese di giugno in discussione al Parlamento europeo, proprio Jakovcic, uomo-chiave della politica d’integrazione nell’area Adriatico-Jonica, cesellatore della strategia sulla Macroregione, inserirà l’allungamento del tracciato ferroviario da Ancona fino a Bari, in tal mondo assicurando l’alta velocità per le regioni fino ad ora escluse, e tra queste l’Abruzzo, prima in ordine di penalizzazione.
“Il croato Jakovcic, e vengo al secondo risultato, ha subito compreso che la richiesta che vede l’Abruzzo e il Molise solidali nel mantenere la barra dritta, a-spaziale sulle questioni delle reti trasportistiche, si costruisce su una offerta di convenienza funzionale ai territori, ai cittadini, alle imprese e ai mercati.
Ha compreso che la nostra è una iniziativa autenticamente politica che può riconciliare Istituzioni e cittadini, contrastando nel modo più fisiologico e democratico le insofferenze antieuropeiste, in un momento in cui la crisi economica rinfocola situazioni potenzialmente conflittuali e, come ha spiegato il premier del Governo albanese e amico, Edi Rama, il Continente si confronta ancora con l’ombra del suo passato. Va da sé che la progettazione integrale, la visione del nostro spazio reputano il protagonismo dei cittadini non il nesso di causalità ma la conditio sine qua non stabilire il successo o l’insuccesso di una proposta politico-istituzionale. Voglio qui citare lo stesso Jakovcic quando dice che la nostra generazione politica deve portare non solo la pace ma lo sviluppo e la ricchezza. In questo quadro di altissime aspettative e prospettive, la Macroregione Adriatico-Jonica è uno di quei meccanismi che produrrà necessariamente, per come è concepita, una innovazione sul piano culturale e politico”.


30 Marzo 2015

Categoria : Cronaca
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