La transumanza in un documentario del regista Zazzara


Pescara – (F.C.). Un documentario sulla transumanza. E’ quello che il regista pescarese Roberto Zazzara presentera’ ufficialmente l’11 luglio prossimo al Social World Festival di Vico Equense, la mostra internazionale del cinema social che si tiene ogni anno sulla Costiera Sorrentina e che a partire dal 4 luglio avra’ come ospiti, tra gli altri, Franco Nero, Alessandro Haber, Riccardo Scamarcio, Leo Gullotta e come madrina l’attrice Valeria Golino. Il documentario si intitola “Transhumance-Transumanza” ed e’ in concorso per la Selezione Ufficiale della quinta edizione del Festival. Zazzara ha 37 anni, e’ laureato in Discipline dell’Arte e dello Spettacolo alla Sapienza di Roma, e ha frequentato un master al Centro Sperimentale di Cinematografia a Milano. Ha girato diversi documentari tra cui “A piedi sul filo”, sui circensi e il precariato, che ha vinto il Festival di Bellaria e il Festival del documentario d’Abruzzo, e “Leonesse”, sulle pioniere dell’imprenditoria femminile. Dopo l’esperienza a Milano, ha sentito la necessita’ di ritrovare il legame con la propria terra e andare alla scoperta delle proprie origini. Zazzara ha scelto di raccogliere le immagini per il suo lavoro ripercorrendo il vecchio tracciato del Tratturo Magno, la strada della Transumanza per eccellenza, la piu’ lunga d’Italia, che collega L’Aquila a Foggia e che i pastori percorrevano ogni anno per portare a svernare le greggi in Puglia. Il 29 settembre di tre anni fa e’ partito dalla Basilica di Collemaggio, accompagnato da una piccola troupe, coprendo in dieci giorni, insieme ai pastori, 250 chilometri, tra Abruzzo, Molise e Puglia, e girando quotidianamente circa due ore di immagini che, alla fine del viaggio, sono state selezionate e montate. Poi e’ volato ad Amsterdam per registrare la colonna sonora scritta dal violoncellista e compositore olandese Ernst Reijseger, che ha creato le musiche per quasi tutti i film piu’ recenti e i documentari del regista Werner Herzog, e ha potuto contare sulla collaborazione del pianista Harmen Franje e del cantante e musicista di strumenti etnici di origine senegalese Mola Sylla. “Il documentario e’ molto semplice – spiega -. Faccio un viaggio e lo racconto. Racconto il respiro del cammino, come cambia la percezione del mondo e di se’ camminando, quindi il cammino diventa respiro. La Transumanza si trasforma cosi’ uno strumento di ricerca di se stessi”.


01 Luglio 2015

Categoria : Cultura
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