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Quando la banca degli occhi dice sì

2 luglio 2015 @ 17:57 Categoria: Cronaca

[1] [2]L’Aquila – In Abruzzo (dall’Aquila a Pescara passando per Avezzano) e nel Molise, da Campobasso e Larino, ogni volta che una persona torna a vedere con la cornea di altri, i laboratori della Banca degli occhi di L’Aquila compiono un lavoro di ‘straordinaria’ normalità: verifica dell’esistenza di almeno 2.000 cellule ogni millimetro quadrato, minuzioso accertamento della mancanza di infezioni e malattie e, infine, valutazione di sufficiente ‘vitalità’ dell’organo da trapiantare. Un’attività svolta con macchinari assai avanzati e con l’adozione di sofisticate procedure internazionali che va però sorvegliata dall’ ‘occhio’ di medici e ricercatori che, in oltre un decennio di lavoro, hanno esaminato circa 11.000 tessuti di cornea destinati al trapianto.
Dopo le accuratissime analisi, la Banca degli occhi del San Salvatore – che è anche centro regionale di riferimento ed è diretta dal dr. Germano Genitti (foto) - dà l’ok al trapianto o lo nega ove manchino i giusti ‘requisiti’ del tessuto. Recentemente, proprio in virtù di queste prestazioni ‘high quality’, la Banca dell’ospedale aquilano è entrata nel ristretto novero delle 9 strutture del settore, in Italia, premiate col massimo riconoscimento, cioè l’accreditamento del centro nazionale trapianti. Quest’ultimo è la massima autorità, per la verifica degli standard previsti in Europa, per procedure di laboratorio, condizioni logistiche e livello di preparazione del personale.
Un titolo al più alto grado di efficienza concesso solo dopo ripetute e minuziose ispezioni, che durano diversi giorni, cui seguono, nei mesi successivi, continue richieste di ‘aggiustamento’ – dai locali al personale agli impianti di microbiologia – fino a raggiungere la soglia di qualità richiesta per il rilascio del prestigioso attestato. La Banca, che si avvale delle professionalità della dr.sse Maria Teresa Vicentini e Mariangela Baccante, oltre ai tessuti oculari, analizza e valuta anche le membrane amniotiche, presenti nella placenta, che vengono utilizzate per la cura delle malattie superficiali dell’occhio. Intanto, oltre all’attività di laboratorio, relativa alla valutazione sull’idoneità dei tessuti da trapiantare, dal febbraio scorso è ripreso a gran ritmo il lavoro clinico, ambulatoriale e chirurgico: oltre 500 interventi effettuati sull’occhio, comprendenti cataratta, glaucoma, distacco di retina, iniezioni intravitreali per maculopatie; a ciò si aggiunge il superamento delle 3.000 prestazioni ambulatoriali.
Alla promozione a pieni voti, decretata dal Centro nazionale trapianti, si è aggiunto, proprio nei giorni scorsi, il rinnovo della certificazione Iso 9001:2008 che ormai la Banca degli occhi-microchirurgia oculare riesce a mantenere da anni per l’alto profilo delle proprie prestazioni.


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