Concediamoci qualche considerazione suipremi ai dirigenti comunali


L’Aquila – Da Franco Taccia riceviamo: “Ho sempre pensato che qualsiasi sistema “premiante” sia da eliminare perche’ il datore di lavoro ha la possibilita’ di far progredire la carriera di chi e’ bravo e di ” stopparla” per chi non lo e’. Lo pensavo da lavoratore, da rappresentante sindacale e ancora adesso da “semplice” cittadino. Checche’ ne dicano i contratti di lavoro che non mi pare siano esempio di perfezione o frutto di “competenza e saggezza” divine, specie da qualche anno. Ma aldila’ di questo, visto che parliamo del nostro comune, altre circostanze rendono inaccettabile per i cittadini sentir parlare di premi, siano o no previsti dai contratti. Intanto “pare” non ci siano soldi per le esigenze quotidiane, essenziali, come ripristinare la segnaletica orizzontale su quasi tutte le strade cittadine, rifare il manto stradale su vie ridotte a mulattiere, liberare le caditoie per il deflusso delle acque piovane, fare in modo che i limiti di velocita’ vengano rispettati,
mettere un semaforo su via Panella prima che ci scappi un incidente mortale, tagliare erba e sterpaglie prima che raggiungano il metro di altezza ( e raccogliere quanto tagliato evitando che imputridisca), ecc. ecc. eccetera. E sopratutto fare queste “quisquilie” come routine e non solo dopo reiterate segnalazioni e proteste degli utenti che fino a prova contraria hanno tutto il diritto di non “poterne piu’”. Qualcosa ( si fa per dire…) evidentemente non funziona. Discutere su chi sia respondabile delle tantissime cose che non vanno interessa poco o nulla ma che in un quadro simile si pensi a riconoscere meriti a chicchessia prima di risolvere problemi reali mi sembra eccessivo.
(Ndr) - Mettiamo da parte il caso dei dirigenti a L’Aquila,, senza giudicare, , e ampliamo il discorso .In Italia solitamente i meriti e le capacità sono zero, specie nella pubblica amministrazione, di fronte alle raccomandazioni e alle clientele politiche che continuano a prosperare peggio di prima. E’ una regola vergognosa e distorta alla quale il paese si è arreso da sempre, anche perché in fondo a molti ha fatto comodo. I meriti e le capacità sono infatti pochi e spesso quasi una colpa.
Resterebbe la logica: premiare chi è bravo e fa funzionare bene la macchina pubblica. E’ il caso del comune? Ognuno risponda come crede… Siamo sicuri, tuttavia, che nessuno risponderà. Come sempre.
Il che equivale a chinare la testa e accettare tutto, come rospi alle sassate.


07 Luglio 2016

Categoria : Dai Lettori
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