Certo che sono proprio dei campioni…


Se uno, sfinito, smette di scandalizzarsi delle cose aquilane, e decide di riderci su, ci guadagna in salute e si appizzuta il cervello. Infatti per capirle bisogna pensare molto, spremersi, e alla fine non ci si capisce niente lo stesso. L’Aquila, infatti, ha aggiunto un primato . Negativo, è ovvio. Altri non ne ha. Ha saputo perdere due miliardi, quelli dell’INAIL, che avrebbero risolto molti preoblemi. Due miliardi di euro sono una collina di quattrini alta come Roio. Ma si sono persi. Non che qualcuno li abbia rubati, no. Sono spariti, polverizzati da burocrazia, politica, scartoffie, ritardi, immobilismi, assenze, mancate risposte. Cosa sia accaduto non lo sapremo mai, come non vedremo mai qualcuno identificato come responsabile. Però sappiamo, con certezza , che i 2 miliardi non ci sono più. A questo punto, o arrestiamo la politica e con il 41 bis, o scegliamo di soffocare di risate. Ormai non c’è più scandalo, rimane solo il ridicolo. Un po’ tragico. Mai nessun autore teatrale avrebbe potuto scrivere un testo grottesco più efficace. Plauto e Terenzio? Due dilettanti. Allo sbaraglio ci siamo noi, invece.



21 Luglio 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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