CGIL: ok mille proroghe, ma servono regole


OCCORRONO PER GLI ADDETTI ALLA RICOSTRUZIONE , CERTE E DEFINITIVE -

L’Aquila – Scrive Umberto Trasatti, CGIL: “Nel Decreto Milleproroghe arrivano finalmente le tanto attese proroghe dei contratti a tempo determinato e dei co.co.co. Ben fatto, ma certamente è soltanto l’inizio di un impegno che deve vedere garanzie occupazionali per i tanti lavoratori che in modo precario prestano la loro opera all’interno delle pubbliche amministrazioni.
La Cgil e la Fp-Cgil sono stati in questi anni in prima linea per ricercare soluzioni normative finalizzate a dare certezza a chi continua a garantire servizi alla collettività. Parliamo di lavoratori impegnati nella ricostruzione edilizia, sociale ed economica del cratere sismico del 2009. Non a caso nei tavoli istituzionali costituiti successivamente al sisma del 6 aprile 2009 e che hanno visto il coordinamento della Regione Abruzzo con la partecipazione delle forze sociali del territorio, dei parlamentari e delle figure di governo, in particolare del sottosegretario De Micheli, la Cgil ha evidenziato la necessità, anche attraverso proposte normative accolte nei vari provvedimenti che si sono succeduti in questi anni, di avviare un tavolo di confronto specifico per affrontare in modo organico e definitivo il problema del personale impegnato nella filiera della ricostruzione ai vari livelli istituzionali, quali Comune dell’Aquila, Comuni del cratere, Uffici Speciali. Tale urgenza risponde, allora come oggi, alla necessità di dare certezze ai processi di ricostruzione e ai tanti lavoratori e lavoratrici che nell’ambito degli stessi processi sono costretti a fare i conti le eventuali proroghe contrattuali, che puntualmente arrivano l’ultimo giorno utile rispetto alle scadenze. È urgente riaprire immediatamente il tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, istituzioni, parti sociali e governo, al fine di trovare le necessarie soluzioni di continuità lavorativa ai lavoratori e alle lavoratrici che quotidianamente sono impegnati nei complessi processi di ricostruzione edilizia, sociale ed economica del cratere sismico del 6 aprile 2009. Innanzitutto si faccia una seria mappatura delle varie condizioni lavorative del personale, sia degli assunti a tempo indeterminato che dei precari, e si ricerchino soluzioni organiche tali da ricomporre l’unità dei lavoratori e costruire definitivamente una condizione di garanzia lavorativa e salariale. Dare risposte certe vuol dire evitare inutili divisioni, anche tra i lavoratori; la politica deve farsi carico, in modo responsabile, di accompagnare le varie esigenze che si sono manifestate a seguito dei provvedimenti normativi sul terremoto, tenendo ben presente le prossime scadenze quali: il 2017 per i co.co.co, il 2018 per i contratti a tempo determinato del Comune dell’Aquila e degli Uffici Speciali e il 2021 indicata in normativa come data di fine ricostruzione.
A questi problemi si aggiungono quelli relativi al nuovo cratere sismico e alle conseguenti difficoltà riscontrate in questi mesi per definire le strutture necessarie al processo di ricostruzione degli altri territori che insistono nei comuni dell’aquilano e del teramano. Ripartiamo dal lavoro per costruire il futuro dei nostri territori e che sia un lavoro stabile e di qualità valorizzando le tante professionalità acquisite che certamente rappresentano un valore per la collettività.


30 Dicembre 2016

Categoria : Attualità
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