Spazio scuola – Da Vinci Colecchi Aq


RUBRICA A DISPOSIZIONE DEL MONDO SCOLASTICO ABRUZZESE –

L’Aquila – Scrive la dirigente Serenella Ottaviano: “Venerdì 19 maggio dalle 09:30 alle 14:00 al Palazzetto dei Nobili una rappresentanza delle studentesse e degli studenti degli Indirizzi di Enogastronomia (4E e 4F) e del Professionale per l’Agricoltura dell’I.I.S. “Da Vinci Colecchi” parteciperà alla terza edizione della “Perdonanza nelle scuole”. Il progetto è articolato in quattro fasi e prevede l’uso e la valorizzazione di prodotti locali a partire da una ricerca storica sull’alimentazione in ambito contadino e monastico all’epoca di Celestino V. Durante il cooking show verrà realizzato il Dolce del Perdono e del finger food, rielaborazione moderna di ricette a base di prodotti parte integrante dell’alimentazione nei secoli XIV-XV.
Il “dolce del Perdono” è frutto della rivisitazione di una ricetta medievale a base di frutta secca, mela astrakan, vino rosso, miele, farina integrale, strutto, arance, fichi secchi e zafferano.
Sabato 20 maggio si terrà una degustazione di pietanze che sono state oggetto di una ricerca che le studentesse e gli studenti dell’indirizzo Enogastronomia hanno portati avanti nell’anno scolastico in corso sotto la guida del prof. Sergio Savaglia.
La rappresentanza delle studentesse e degli studenti dell’Indirizzo Professionale per l’Agricoltura, guidati dal prof. Gianpiero Negrini realizzeranno prodotti caseari.
La cucina nel Medioevo si basava sui cereali, in particolare sui vari tipi di grano, le farinate e più tardi il pane diventarono gli alimenti base che fornivano la maggior parte delle calorie necessarie alla popolazione. La Chiesa cattolica influenzò notevolmente le abitudini alimentari, il consumo di carne era proibito per un buon terzo dell’anno e tutti i cibi di origine animale, tra cui le uova e i latticini, erano generalmente proibiti durante la Quaresima e i digiuni. I cereali rappresentavano la base di ogni pasto, ma erano cibi comuni anche le verdure come cavoli, zucche, barbabietole, cipolle e carote. Molti di questi ortaggi erano consumanti quotidianamente da contadini e lavoratori manuali pertanto erano considerati alimenti meno importanti della carne. Anche i legumi, come i fagioli, i ceci, le fave, i piselli erano di consumo comune e rappresentavano un’importante fonte di proteine, soprattutto per le classi più povere. Molti di questi alimenti sono tuttora presenti nella tradizione culinaria abruzzese.


18 Maggio 2017

Categoria : Rubrica
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