Ciao, Gianfrà


Non ̬ facile pensare al caravanserraglio Рsempre meno affollato Рdel giornalismo aquilano lasciando la sedia di Gianfranco Sciarra vuota. Lui ̬ stato tutto, da tempo immemorabile. Ha fatto televisione, carta stampata, radio, ne ha pensate e messe in piedi cento, mai con grande fortuna, sempre con grande arguzia e voglia di emergere.
Sapeva mettere in onda cose grandi, dirette satellitari, film freschissimi, serate con artisti di nome, premi, gare, competizioni, gastronomia. Aveva idee a pacchi, non stava mai quieto, pensava a cosa fare domani. Faceva anche l’assicuratore, ovviamente, per vivere. In anni lontani e migliori, era gestore di un locale notturno in centro, bazzicato da inglesi della palla ovale.
Gianfrà, ciao. Molli troppo presto, non ci racconti l’ultima tua idea con la premessa: “Sintime frà… stamma sentì, se po fà…”.
Si è spenta la luce. Il riflettore della tv. L’Aquila è più sola e più povera di idee. Come una gassosa lasciata aperta. Un’infinita tristezza.

PENSIERINO – Pensiamo al passato, alle persone scomparse, di qualcuno non ricordiamo bene il volto. Il fiume scorre e non torna indietro. L’orologio sì, ogni 12 ore ricomincia a girare attorno ad un perno. Ottuso e mai preciso, se non per un attimo quando sta fermo.



18 Giugno 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.