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Aurelio Bigi racconta in un libro le confraternite d’Abruzzo

22 giugno 2017 @ 09:44 Categoria: Recensioni Libri

[1]Chieti – Sabato 24 giugno uscirà a Chieti, e subito dopo nelle altre città abruzzesi, il libro di Aurelio Bigi “Confraternite d’Abruzzo, origini, storia, attualità” (Verdone editore). L’uscita coinciderà con il XXIV Cammino Nazionale di Fratellanza. Si tratta dell’appuntamento più importante e significativo della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia che lo scorso anno ha avuto luogo a Torino, mentre nel 2018, con atto di assegnazione che avverrà a Chieti, si svolgerà a Milano.
Il lavoro di Bigi si avvale della Prefazione di Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto e della presentazione di Francesco Antonetti, Presidente della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia.

Il libro individua le prime esperienze confraternali abruzzesi e segue l’evoluzione di queste tenendo ben presente quanto avveniva a livello italiano ed europeo. Si sofferma quindi sui due grandi eventi nazionali (la Devozione generale di Perugia del 1260 e i Movimento dei Bianchi del 1339) e sulle prime Compagnie abruzzesi del XIII e XIV secolo di Penitenti, di Disciplinati, di Flagellanti, e quelle della Scopa, della Frusta, della Misericordia.
In Abruzzo si passò da meno di 20 aggregazioni laicali aperte tra il XIII e il XIV secolo, a circa 40 presenti nel XV secolo per arrivare a mille confraternite attive a fine Seicento. Sodalizi ricchi, grazie ai lasciti, donazioni, questue e alle quote mensili pagate dai confratelli e agli iscritti ai Monti dei Morti. Neanche la più piccola parte di questa somma era utilizzata dai confratelli, ma era tutta impiegata per opere di carità e di assistenza nonché per costruire chiese e cappelle, curare la manutenzione di questi edifici sacri ed abbellirli con opere d’arte che commissionavano a valenti artisti locali e non (altari, cori lignei, banchi, tele, sculture, opere di oreficeria, ecc.).
Ricchezza che non poteva passare inosservata, ma che creò un eterno conflitto tra Stato e Chiesa sul chi doveva controllare e gestire questa potenza economica e sociale. L’opera attraversa i diversi momenti storici: il Concilio di Trento, la bolla Quaecumque del 1604 che acclarò la competenza della Chiesa sulle confraternite, e poi il Concordato del 1741 che passava la gestione delle congreghe allo Stato, la dominazione francese che nel 1811 le abolì tutte, tranne quelle del SS. Sacramento e quindi il Concordato del 1929, che di fatto restituì il loro controllo alla Chiesa. Si arriva così ai giorni nostri in cui si contano meno di 200 confraternite in tutto Abruzzo, con bilanci ridottissimi, ma con una gran voglia di reagire e per questo hanno scelto di unirsi nella Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia, per poter essere più forti e quindi più utili al prossimo e questa realtà, che tanti avrebbero eliminato perché legata al lontano medioevo, sta risorgendo, numericamente e qualitativamente. Nel mondo d’oggi si può essere utili e quasi indispensabili anche senza denaro. Basta mettere il cuore nelle proprie mani e amare il prossimo come se stessi.

Aurelio Bigi, nato a Chieti nel 1950 e laureatosi in Giurisprudenza nel 1974, è stato direttore responsabile di rivista a tiratura nazionale di carattere economico, nonché direttore e redattore capo di altre riviste di carattereculturale e sindacale.
Ha scritto diversi libri tra i quali: Breve storia del sindacalismo italiano, 1991; Riti e tradizioni della Settimana Santa a Chieti, 1996; Guida alla Città di Chieti, 2009; La Banca d’Italia a Chieti dal 1893, 2009; San Camillo a Milano, 2010; Teate Nostra. 1994/2009: quindici anni al servizio di Chieti, 2010; 150 anni di storia e la Camera di Commercio di Chieti, 2012; Storia dello scautismo a Chieti, 2013.
Dal 1996 al 2006 è stato Commissario straordinario del Teatro Marrucino che, durante la sua gestione, ha ottenuto nel 2000 il riconoscimento di Teatro Lirico d’Abruzzo (dalla Regione Abruzzo) e nel 2003 di Teatro di Tradizione (dal Ministero dei Beni e Attività culturali).
Ha ideato nel 2000 la Settimana Mozartiana che si svolge annualmente a Chieti e nel 2002 il Premio al miglior sceneggiato televisivo dell’anno intitolato ad Anton Giulio Majano.


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