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CASE ATER, IL M5S PROPONE TRE MOSSE PER GARANTIRE DIGNITA’

15 luglio 2017 @ 16:49 Categoria: Politica

Nello scorso Consiglio regionale si sono trovati, in pochi minuti, 5 milioni per SAGA e altri 3 milioni di refluenze Fira per alcune operazioni finanziare destinate a partecipate e grandi società. Ma non si è trovato neanche 1 euro per garantire la manutenzione degli alloggi popolari. Non è bastato lo shock di 84 famiglie sfollate, ovvero 282 persone, che si sono trovate in mezzo alla strada nel giro di 24H a Pescara”.

Il commento arriva dal vice Presidente della Commissione sanità e sicurezza sociale Domenico Pettinari, sempre impegnato in prima linea per la tutela delle periferie e che, da oltre un anno, denuncia lo stato di degrado delle palazzine che oggi sono state dichiarate inagibili.

“Pensavo che il buon senso a seguito di una tragedia come quella avvenuta a Pescara portasse la il Governo regionale, proprietario delle case Ater, ad agire repentinamente” incalza il 5 stelle “invece nonostante i continui solleciti del M5S in commissione ancora nulla è stato stanziato. Le parole non servono, le tendopoli neanche, ci vogliono i fondi”.

Il M5S propone un piano per risolvere la questione:

TRE MOSSE PER GARANTIRE DIGNITA’

Il M5S ha raccolto lo sfogo di alcuni cittadini che si dicono umiliati da questa situazione: spiegare ad un figlio – ci hanno raccontato – che non può andare a dormire nella sua casa perché non ci sono i soldi per metterla in sicurezza, fa sentire i nostri ragazzi dei reietti e li proietta verso una vita sociale ai margini, con un elevato rischio di attrazione per la criminalità.

Ecco perché invece di organizzare tendopoli o di inserire le famiglie in un contesto di precarietà come quello che si può avvertire in una stanza d’ albergo proponiamo che:
• I Palazzi di nuova costruzione Ater vedano come primi assegnatari gli sfollati in regola dei condomini a rischio.
• Nel mentre si attende il termine della costruzione dei nuovi alloggi Ater, si stipuli una convenzione con i costruttori affinché gli appartamenti non venduti vengano affittati, in contratto a tempo determinato, ai cittadini aventi diritto, con lo stesso canone delle case Ater. Il restante, quantificato sulla base del mercato corrente, sarà coperto da fondi regionali. Una soluzione che costa molto meno che pagare singole camere d’albergo per intero.
• Nel prossimo consiglio utile deve essere fatta una variazione di bilancio tale da stanziare nell’immediato 15 milioni di euro alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle palazzine di edilizia pubblica, perché quello che è successo a Rancitelli può verificarsi domani a San Donato, Case Gescal, Fontanelle, San Giuseppe (zona ospedale), Borgo Marino e Zanni, insomma le periferie che ospitano case Ater devono essere tutte tutelate da chi ci governa Non si può pensare sempre e solo alle grandi manifestazioni per il centro città.

Nessuno può garantire che le case Ater ancora abitate siano sicure e che tra 1 o 2 anni non ci si ritrovi punto e a capo. Garantire una sistemazione dignitosa alle persone che hanno diritto a case Ater, (ricordiamo che sono anziani con pensione minima, disabili, disoccupati con minori a carico) vuol dire evitare tutti quei costi sociali che comporta l’assenza di servizi preventivi e soprattutto avere cura e decoro nelle periferie è un forte disincentivo per la criminalità e per l’abusivismo che deve essere controllato e scongiurato.


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