La storia disarmante del Cotugno


Esistono storie di ordinaria burocrazia e incapacità che sono soltanto la fotografia di una città, L’Aquila, che non riesce ad essere normale. Chi vive in questa città le conosce, le vive ogni giorno, ci ha fatto il callo. Ne esistono ormai altre che sono semplicemente disarmanti: fanno cadere le braccia. Una riguarda il vecchio, un tempo glorioso liceo Cotugno. Oggi ridotto a cosa ben diversa e ben triste.
L’assillo per una sede esiste dallo scorso anno. Mesi e mesi sono trascorsi tra allucina incroci di inerzie comunali e provinciali. Con scaricabarile, omissioni, assenze, incapacità. Una vera vergogna che culmina adesso a pochi giorni dalle lezioni: in sostanza, manca una sede, sia pure spezzettata. Nei mesi estivi si è dormito sul problema, tra elezioni comunali e provinciali.
La piaga rispunta oggi: il Cotugno non ha sede. Neppure una tensostruttura, una tenda da circensi per elefanti, una baracca rimediata, uno sgarrupato Musp.
Se tutto questo non è desolante, ebbene, abbiamo torto noi e ragione la pletora di incapaci che regge i fili del teatrino.

PENSIERINO – E’ curioso, pensiamo in silenzio, che nella piccola Macedonia sia nata la regine dell’amore in Cristo, Maria Teresa di Calcutta, e sia nato anche – millenni prima. uno dei più grandi assassini dell’umanità, Alessandro Magno. La prima lottò una vita per il bene, il secondo per distruggere, uccidere, conquistare il dominio più crudele e inutile della storia. Che senso ha tutto questo?



05 Settembre 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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