Abruzzo, in 10 anni piu’ bar e ristoranti; meno negozi


L’Aquila – La crisi ha cambiato le citta’, anche in Abruzzo e modificato le abitudini di consumo. Chiudono i negozi tradizionali, proliferano attivita’ di ristorazione, B&B e hotel. Negli ultimi dieci anni bar e ristoranti nelle citta’ abruzzesi sono aumentati del 12,3%, secondo una ricerca condotta dalla Confesercenti regionale su dati Movimprese. Pescara si colloca al terzo posto in Italia per aumento del comparto “food”, mentre L’Aquila registra il calo peggiore di negozi al dettaglio.
Comparando i dati del 2006, ultimo anno pre-crisi, con quelli di quest’anno, emerge che l’economia abruzzese ha perso 3.838 negozi tradizionali (-16,58%), passando da 23.139 attivita’ censite nel 2006 alle 19.301 attuali: un dato superiore al calo medio nazionale (-15%). E’ stata la ristorazione a occupare gli spazi lasciati vuoti dal “retail”. In dieci anni le attivita’ food in Abruzzo sono passate da 9.635 a 10.826, leggermente al di sotto della media nazionale (+168%) in una graduatoria guidata Sicilia (+26,1%), Campania (+22,1%) e Puglia (+21,9%). Stabile (-1,4 per cento) il numero dei commercianti ambulanti, mentre cresce del 5% il numero delle attivita’ ricettive (da 1.198 a 1.258 imprese): un dato molto al di sotto della media nazionale, spinta tuttavia a +14,9% dall’esplosione della ricettivita’ delle regioni meridionali (Puglia +76,9, Sicilia +47,7, Basilicata +40,5). (AGI) (AGI) – L’Aquila, 19 set. – La provincia di Pescara si posiziona al terzo posto in Italia per incremento percentuale del settore turistico: +29,75%, grazie alle 602 nuove attivita’ aperte stabilmente in questi dieci anni fra alberghi, b&b e ristorazione. Il boom della ristorazione consente – caso unico in Italia – anche di arginare il calo del commercio: a Pescara e provincia i negozi tradizionali sono aumentati dello 0,34%. L’analisi di Confesercenti evidenzia un boom della ristorazione anche in provincia di Teramo, dove grazie alla spinta di universita’ e citta’ costiere il turismo e’ aumentato del 14,9%, mentre il retail ha subito una contrazione del 10,8%.
Nelle zone interne della regione la situazione e’ drammatica: all’Aquila il numero di negozi e’ sceso del 42,2%, record in Italia, con un calo considerevole anche nel settore turistico (-7,49%). Piu’ nella media, invece, i numeri della provincia di Chieti, dove i negozi tradizionali sono scesi del 13,5% in dieci anni a fronte di un incremento del 17,4% del settore turistico.


19 Settembre 2017

Categoria : Società
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