40 anni di Italconfidi


Il presidente Fracassi: “Le banche hanno perso la connessione con il territorio.
In Abruzzo si rischia il blocco del sistema economico”
-

L’Aquila – “Il sistema bancario ha perso completamente la connessione con il territorio. In Abruzzo si rischia il blocco del sistema economico a causa del timore delle banche nell’erogare i finanziamenti”. Il presidente di Italconfidi Abruzzo, Marco Fracassi, ha aperto così la relazione per il 40ennale della nascita di Italconfidi, che si è celebrato ieri, a Villa Corallo, a Teramo. Un discorso tutto imperniato sul ruolo delle piccole e medie imprese, che rappresentano il 99% del tessuto economico, sulle difficoltà di accesso al credito e la perdita di contatto delle banche con il territorio. Fracassi ha illustrato i dati relativi a Italconfidi, toccando i temi del rafforzamento patrimoniale dell’ente, dell’incremento del numero dei soci e dei crediti erogati alle imprese che operano in Abruzzo.
Italconfidi conta 1.150 aziende associate, industriali, artigianali, di servizio, commercio e agricoltura. Dal 1977 ad oggi, l’ente ha erogato 385 milioni di euro euro di fidi e finanziamenti. 48 milioni l’ammontare dei finanziamenti attualmente in essere, di cui 26 milioni come garanzia Italconfidi su fidi e finanziamenti. Vanta un patrimonio di 12 milioni 500mila euro. Il convegno, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei maggiori istituti di credito con sede e operatività in Abruzzo, è stato moderato dalla giornalista, Monica Pelliccione. Tra i relatori, oltre al presidente, Fracassi, Claudio Rozzi, direttore di Italconfidi, Antonio Ricci, amministratore delegato e Franco De Nigris, presidente del Collegio sindacale, oltre al direttore di Confindustria L’Aquila, Carlo Imperatore.
“Le banche sono chiamate a sostenere l’economia locale”, ha dichiarato Fracassi, “è aumentata la distanza dal territorio, che si traduce in una perdita di contatto con i clienti, soprattutto con le PMI. In questo discorso si inserisce il ruolo di Italconfidi, che aderisce alla rete fidi dei territori coordinata da Confindstria, quale facilitatore di accesso al credito”. Fracassi ha, poi, parlato dell’eccessiva presenza di Confidi in Abruzzo, una ventina in tutto: “In questo”, ha detto, “non siamo una regione virtuosa” e dei tagli operati al sistema. “Dal 2011 in Confidi non ricevono più sostegni dal Governo centrale”, ha evidenziato il presidente, “auspichiamo un intervento pubblico teso ad una maggiore patrimonializzazione. Ho accettato la sfida della presidenza guardano al futuro dell’ente, volto a cogliere ulteriori opportunità di aggregazione per rafforzare il patrimonio, a incrementare il numero dei soci e ripensare il ventaglio dei servizi offerti per supportare gli imprenditori abruzzesi nella conoscenza del business aziendale”. “In questi 40 anni abbiamo aiutato tante piccole e medie imprese a svilupparsi”, ha sottolinea Rozzi, “consolidando la propria struttura organizzativa e commerciale e affermandosi saldamente sul mercato. Altre ancora hanno seguito la strada della subfornitura occupando nicchie di mercato con marcata specializzazione tecnologica. Grazie a due operazioni di fusione con i Confidi Confindustria L’Aquila e Confcommercio Teramo, siamo riusciti a rafforzare il nostro patrimonio, con quattro sedi operative all’Aquila, Teramo, Chieti e San Nicolò a Tordino, e ad incrementare significativamente il numero di soci che utilizzano i nostri servizi”. “Il nostro obiettivo è stato e sarà quello di un consolidamento patrimoniale che ci rende più credibili nei confronti delle banche”, il commento di Ricci, “svolgendo un ruolo qualificato e professionale, anche per i previsti controlli della Banca D’Italia. Italconfidi persegue la propria mission di rilasciare garanzie al sistema creditizio per favorire la concessione del credito alle imprese socie che, pur sane, sono carenti di adeguate garanzie da offrire alle banche per ottenere credito per il proprio sviluppo. Svolge, inoltre, un servizio di consulenza alle aziende nella gestione finanziaria e creditrice”.
Queste le banche convenzionate: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bper, Banca popolare di Bari, Ubi Banca, Ubi Banca teatina, Artigiancassa gruppo Bnp Paribas, Banca Popolare di Spoleto, Banca Picena Truentina credito cooperativo, Bcc Castiglione Messer Raimondo, Bcc del Gran Sasso d’Italia, Bcc Roma.


17 Novembre 2017

Categoria : Economia
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.