La radioterapia non può più aspettare


PETTINARI: “I FONDI ORA CI SONO, SI PROVVEDA SUBITO A COLMARE QUESTE LACUNE” -

Pescara – Con la recente Legge n.18 del 27 Febbraio 2017 verranno assegnati alla regione Abruzzo circa 6,3 mln di euro per la riqualificazione e l’ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica in particolare per l’acquisizione di apparecchiature dotate di tecnologia robotica o rotazionale (Art. 5-bis), destinate quindi non per l’ampliamento del parco macchine esistente in regione, per cui sono destinati fondi specifici, ma primariamente per sostituire acceleratori lineari obsoleti, cioè più vecchi di 10 anni, là dove ci sia un bunker già esistente e quindi non vengano richieste spese per infrastrutture e qui c’è il serio rischio che parte dei fondi non verranno destinati alla Radioterapia di Pescara che necessita urgentemente di acquistare un nuovo acceleratore lineare.

“Come abbiamo più volte sostenuto” spiega il consigliere regionale, vice Presidente della commissione sanità Domenico Pettinari “ La sostituzione dell’acceleratore lineare attualmente in uso nella Radioterapia di Pescara risulterebbe una priorità inderogabile vista l’obsolescenza dell’apparecchio (attualmente il più vecchio in uso presente in Abruzzo) e la imminente scadenza dei contratti di assistenza con la ditta Siemens per l’impossibilità di reperire pezzi di ricambio dal 2020.

Da Novembre 2016, da circa oltre un anno quindi, con il pensionamento del direttore del Servizio e capo di dipartimento, la U.O.C. di Radioterapia Oncologica di Pescara è priva di responsabile con la direzione affidata al Capo dipartimento f.f., subentrato in seguito a nomina diretta da parte del Direttore Sanitario sia come direttore del servizio, che come capo del dipartimento.

Il servizio di Radioterapia ha supplito con il suo personale qualificato la mancanza di una direzione vera a propria, non solo mantenendo inalterati gli standard qualitativi e quantitativi dei trattamenti oncologici ma, grazie alla collaborazione della Fisica Sanitaria aziendale, completando anche l’avvio clinico del nuovo acceleratore lineare con la recente implementazione di tecniche speciali fino ad oggi non disponibili per i pazienti oncologici pescaresi.

Ma il perdurare di tale situazione, in un momento nevralgico come quello attuale, sia da un punto di vista clinico e organizzativo che da un punto di vista istituzionale, rischia di essere dannoso non solo per le attività di reparto, ma anche per la crescita del servizio.

L’U.O. di Radioterapia Oncologica della ASL di Pescara è una delle radioterapie storiche della regione Abruzzo, nata infatti nel 1974 da sempre ha avuto come obiettivo clinico primario quello di erogare trattamenti onco-ematologici complessi pediatrici e dell’adulto, avendo l’ospedale di Pescara, unico in Abruzzo, tutte le specialità chirurgiche, oncologiche ed ematologiche.

Proprio per questo da tempo l’U.O.C., che con il nuovo Atto aziendale si vuole depotenziate a UOSD, ha avviato un percorso di ammodernamento tecnologico partito nel 2013 con l’acquisto di un TC (tac) simulatore dedicato ai pazienti radioncologici per individuare i volumi bersaglio del tumore, seguito nel 2015 dall’acquisto di un sofisticato software per la pianificazione e la gestione dei trattamenti radioterapici tra i più moderni utilizzati, fino alla recente istallazione e avvio clinico (Novembre 2017) di un nuovo e tra i più sofisticati apparecchi di radioterapia presenti in regione, che ha permesso l’erogazione dei primi trattamenti IMRT (Intensity Modulated Radiotherapy) e VMAT (Volumetric Modulated Arc Therapy) ed infine all’imminente arrivo di un apparecchio di brachiterapia oncologica.


09 Dicembre 2017

Categoria : Politica
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