Botti e senso del ridicolo


Quasi sempre l’Italia sceglie di distinguersi nell’affrontare i problemi nel modo meno efficace e più ridicolo. E’ Capodanno e parliamo di botti. Vi immaginate nugoli di guardie correre appresso a chi spara petardi e castagnole, fermare qualcuno e scrivere la multa? Questo dovrebbe accadere se fosse dato seguito alle patetiche ordinanze dei sindaci, quasi sempre tardive o affannose. E del tutto inutili, visto che abbiamo avuto più feriti e incidenti dell’anno passato. Ma soprattutto vere tempeste di botti e fuochi in tutte le città, molto di più di sempre. Un vero sberleffo ai sindaci e a regole ridicole e inattuabili. Sarebbe divertente sapere da ogni comune quale sia stato il bilancio di tanti arcigni e goffi divieti.
E’ assurdo vietare sapendo di non essere capaci di far rispettare alcun divieto. Utile sarebbe, durante l’anno, cercare e fermare chi fa botti sottobanco e si accinge a venderli. Ma farlo vorrebbe dire essere un paese serio. Quindi non pensiamoci neppure e aspettiamo le buffonate del prossimo Capodanno.

PENSIERINO - Se ne sono andati due amici, moglie e marito, spentisi a quattro giorni l’una dall’altro. Amici da una vita, E. e M.T., uniti anche da una morte d’amore. Pensiamoli con commozione, senza parole inutili. Si va avanti nel tempo, il mistero è sempre più toccante.



01 Gennaio 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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