Lettere – Dopo il campo dei Salesiani, ora anche il Federale…


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Il solo fatto che se ne parli fa rabbrividire. I giovani aquilani, quelli bravi e quelli scarsi (come me) erano cresciuti a pane e pallone; pane a casa e pallone sul campo Don Bosco, sul terreno del “Federale”, talvolta gentilmente ospitati presso la caserma Rossi, sul campo in terra battuta (eufemismo) degli Alpini. Non c’era scuola che non annoverasse tra centinaia di studenti decine e decine di aspiranti calciatori. E per le emergenze c’erano sempre dei campetti sui quali si riusciva a dare quattro calci ad un pallone. Tutto tempo forse sottratto allo studio ma certamente utile a tenere lontani vizi terribili. Tutto a carte “quarantotto”, niente piu’ aggregazione con la scusa della partitella, sia che si schiattasse di caldo o si morisse di freddo o piovesse. Tutto scomparso, insieme al campo dei “Minorenni”, al campetto dietro l’istituto industriale e a quello in via Strinella. Mancava il “Federale” e puntuale come una cambiale in scadenza se ne annuncia lo stato di abbandono preludio alla chisura e, certamente, a tonnellate di cemento. Qualcuno osa ancora parlare di ri/costruzione, ri/qualificazione, ri/nascita. Bella schifezza quella che gia’ si delinea chiaramente in questa caricatura di citta’.


16 Febbraio 2018

Categoria : Dai Lettori
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