Comportamento anomalo dell’ATC di Barisciano


Ofena – Scrive Dino Rossi – Cospa allevatori Abruzzo: “Ambito territoriale di caccia di Barisciano un po’ confuso e dittatoriale.
Ricevo una lettera sul gruppo WhatsApp creato per le comunicazioni a firma di Cherubini Amedei al quanto ambigua e chi la legge può avere alcune perplessità, ma se prova a fare le osservazioni viene espulso dal gruppo. Innanzitutto l’ATC non decide nulla, ma è la Regione che comunica agli a tutti gli enti, cosa che non viene riportato nella lettera, ma cosa più grave che si obbliga i selecontrollori a partecipare ai censimenti con una forma ricettevole. Continuando a leggere si evidenziano altri strafalcioni, si fa notare che lunedì 3 aprile ancora deve venire e non solo, quest’anno il primo di aprile è Pasqua quindi domenica, il giorno successivo dovrebbe essere il lunedì dell’angelo, è forse musulmano L’ATC di Barisciano!! Ecco, sono queste le cose che mettono in cattiva luce il mondo della caccia, purtroppo molte volte siamo rappresentati da personaggi che dovrebbero fare i lavavetri. Comunque, ne approfitto per fare presente che i censimenti sono una cosa approssimativa, perché sfiderei chiunque a contare le pecore dentro un recinto, il totale cambierà ogni volta. La cosa più utile all’agricoltura sarebbe quella di tenere monitorato i danni provocati. Se gli animali si spingono fino alle case e ai terreni coltivati ciò significa che sono in sovrannumero e non ci sono censimenti che tengono, se puoi questo serve per tappare la bocca agli animalisti, allora utilizziamoli anche loro per la conta dei selvatici, almeno si rendono utili e vedono con i propri occhi dei danni che il popolo agricolo subisce senza che nessuno ripaga. Noi agricoltori non abbiamo bisogno di contare gli animali che sono sul territorio, li vediamo tutti i giorni e sarebbe ora che si facesse qualcosa di concreto, in quanto con la caccia di selezione non si risolve nulla almeno nelle nostre zone. Fino a quando è stata aperta la caccia gli animali non si vedevano sui campi, perché i cani li spingevano nelle montagne, ora iniziano di nuovo i danni e la caccia di selezione non funziona perché finisce prima dell’arrivo dei selvatici. La caccia di selezione potrebbe funzionare all’interno delle aree protette dove i selecontrollori si possono appostare vicino le rimesse mentre per il restante territorio è solo una presa per il culo!!! Scusate il linguaggio scurrile, ma quando ce vò ce vò!!


17 Marzo 2018

Categoria : Dai Lettori
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