Tasse e politica cieca e tonta


Le tasse si pagano anche quando, come in Italia, somigliano alla garrota o alla goccia cinese. Se si è civili, si cercano nuove regole e sistemi meno strangolatori. A L’Aquila una politica cieca, ma soprattutto tonta, le sta concentrando come una infame morsa. e sta sparando a raffica sulla Croce Rossa.
Inutili e sfiatati i berci dei politici e dei partiti, se alla fine si ritiene necessario un appello a Mattarella, come se potesse fare miracoli.
Il tutto somiglia alla solita sceneggiata di finto rigore e si ridicola serietà, a danno di chi ancora non cammina con le sue gambe. La politica rimbambita e rantolante pensi a stoppare gli sprechi enormi in cantieri mai aperti e opere mai cominciate. Spieghi spaventosi aumenti dei costi, ritardi ambigui e lazzaroni, assenze, silenzi, collusioni. Una volta tanto mostri serietà ed efficienza. Arrossisca invece di infierire.

PENSIERINO – Il mondo danza sull’orlo dell’abisso, incombe una minaccia di guerra tra potenze (senza precedenti), e in Italia giochiamo come bambini dementi con la politica, con le telefonate tra leader, i veti, le bizze, i capricci e la fame di potere. I bronci e i social. Siamo alla frutta, il caffè non lo meritiamo.



12 Aprile 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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