Scuole aquilane, l’onestà non basta


Vogliamo dire che la vicenda dl recupero in sicurezza delle scuole aquilane è una pagina talmente inzuppata di inerzie, incapacità, disorganizzazione, da azzerare l’onestà della preside Ottaviano e dal pidino Palumbo? Due persone perbene, ma quante permale in nove anni? In una città da restituire alla vita normale – solo questo – in nove anni niente di davvero importante è stato portato a termine. Prima di tutto le scuole, e poi una serie di interventi, progetti e opere pubbliche importanti da far paura. Da porta Barete al progetto di Piazza d’Armi. Bufale mastodontiche.
Nessuno si è mai dimesso, o si è fatto sparire – diciamo alla romana -per la vergogna. Oggi siamo a piangere il Cotugno, un tempo scuola simbolo della città. Oggi spezzatino indecoroso. Pietoso esempio di inattitudine persistente, Almeno avessero cominciato i lavori ad inizio estate. Niente, solo balbettii e balbuzie.
Allora vogliamo dire che due persone perbene non bastano? Che sono gocce nel mare inquinato? Ci vorrebbe altro. Sì, tutto quello che L’Aquila oggi non ha.

PENSIERINO – Tempi remoti al Cotugno, scuola temuta e rispettata, severa e cipigliosa, capace di preparare scienziati e umanisti, medici e grandi tecnici. Al diploma si sapeva di greco e di latino, ma anche di fisica e matematica, botanica e mineralogia. Era un cruccio apparire svogliati o asini. Ma era soprattutto una bocciatura. Fin dal terribile ginnasio, che ne mandava a casa di somari… Ma forse non abbastanza, visto quanti ce ne sono in giro.



05 Settembre 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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