Orsi abruzzesi, imparate a nuotare


Gli orsi protetti in Abruzzo dovrebbero essere una cinquantina, e sicuramente nessuno di loro sa nuotare. Non sono previste infatti lezioni natatorie nei programmi di tutela. Inoltre, un dato la dice tutta: in otto anni, cinque plantigradi sono morti affogati in una sola vasca di raccolta delle acque piovane, mai resa sicura. Ci sarebbe da ridere, se non fosse una vicenda tra il grottesco e il tragico. Ma, purtroppo, vera.
Vi risparmiamo il coro di dichiarazioni, proteste, iniziative, sdegni, appelli al ministro. L’ambientalismo da salotto e l’animalismo da strapazzo fanno la loro parte.
Nonostante sia una storia ridicola e assurda, non abbiamo sentito, nel coro, una voce capace di dire: domani stesso quella vasca sparirà o sarà resa sicura.
Se è questo il modo giusto di tutelare gli animali, siano tolti di mezzo i protettori. Restituiti alla natura, gli animali sapranno cavarsela meglio. E risparmieremo un sacco di risorse, chiacchiere, ipocrisie e pagliacciate.

PENSIERINO - Molto i prima dell’uomo e del suoi fucili, e dei parchi nazionali, gli orsi e altri animali abitavano le montagne. Numerosi e in salute. Ora invece muoiono affogati nelle vasche abusive senza recinzione. Tirate voi che leggete le conclusioni.



16 Novembre 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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