Lettere – La città in mano ai cafoni, ma da un pezzo…


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “L’auto di qualche imbecille sulla scalinata di fronte a s. Bernardino e le “edicole” della scalinata imbrattate costituiscono solo due esempi dell’incivilta` che dilaga. Stupisce invece l’irritazione di qualcuno che sembra ignorare come la situazione sia comune a tutta L’Aquila e non solo al “centro storico”. Ma ancor di piu` lascia senza parole vedere come la cosa che sembra preoccupare di piu` e di cui si parla e scrive in modo quasi maniacale non sia l’invivibilita` diffusa quanto il terrore di fare brutta figura il giorno del decimo anniversario del terremoto. Ennesima conferma che da anni l’apparire conti piu` dell’essere. Di rendere la citta` (tutta, non solo quella dove passa piu` gente) decorosa, accogliente, ordinata soprattutto per chi ci vive ( come avrebbe dovuto essere per le Vittime del sisma) non si riesce a capirlo. Ieri, ad esempio, una squadra di operai stava ripulendo a specchio nelle adiacenze della De Amicis in via della Polveriera. Perfetto, peccato che queste cure non siano frequenti ed estese a tutto il nucleo cittadino (e limitrofo). Quanto alle telecamere da piu` parti invocate e’ la solita litania, che ovviamente riguarda solo luoghi circoscritti. Nel frattempo, da novembre, “solo” quattro mesi…., si aspettano le misure urgenti promesse per impedire che le strade cittadine continuino ad essere in balia di automobilisti cafoni, come quello della scalinata, e per giunta criminali che mettono a repentaglio la vita delle persone.


05 Marzo 2019

Categoria : Dai Lettori
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