Dopo sisma, non sanno cosa li aspetta…


Tre anni, e già non ce la fanno più. Parliamo della gente che ancora abita nei paesi del cratere sismico del 2016, alcuni come Amatrice, Campotosto, Pescara Tronto, Arquata, e tanti altri, letteralmente distrutti. Le macerie hanno lasciato spazi vuoti e silenzio, desolazione e fughe. In certi paesi sono rimaste poche decine di persone. Tutto va male, non si commercia nulla, non si può vivere o sperare. Bruciante, in tv, la frase di un uomo composto e dignitoso: “Tutti – dalla Chiesa allo Stato, ai partiti, alla politica, ai governi succedutisi, avevano promesso: non vi asceremo soli. Tutti ci hanno lasciati soli”.
Uno schiaffo allo Stato e a tanti altri che lo fiancheggiano.
Ma loro, lasciatelo dire a noi reduci del sisma del 2009, non sdanno quanti guai passeranno ancora. Quanti altri anni soffriranno. Contro quali mostri burocratici e legislativi dovranno scontrarsi. Ignorano quanto male sia capace di produrre uno Stato impastato, lento, ottuso, incapace di capire i problemi della gente, dei vecchi, dei giovani, dei tanti – troppi – che hanno sofferto negli ultimi 10 anni di catastrofi.
Gente che non ce la fa più, è stanca, soffoca sotto scartoffie e faldoni di tragica inutilità.
Non so se ce la faccio ancora un anno o due, penso che mollerò e me ne andrò: parole di un uomo di buona volontà, che dice alla tv: il vero terremoto è adesso.

PENSIERINO РIn un bosco mentre minaccia di piovere e spira improvviso un vento poderoso, sceso da lontano, abitante delle cime. Pare la voce misteriosa di un altro mondo limitrofo ma non conoscibile. Forse lo ̬.



26 Agosto 2019

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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