Lettera aperta sul Festival


L’Aquila – Emidio Di Carlo, critico d’arte e direttore di Spazio arte, inviata una lettera aperta al Sindaco Biondi e al Ministro Franceschini: “La questione Saviano che Lei ha ’orgogliosamente’ affrontato ignorando (come del resto il suo predecessore al Palazzo di Città) il “baldacchino” eretto nel quartiere di Pettino-L’Aquila nel corso dei dieci anni, attestazione di “memoria” e “conoscenza”, fattori determinanti per la ripartizione dei fondi “RESTART Cultura” nel “Decennale”; La “stele” che inneggia al Consorzio di Cooperative 201 (il totale dei Soci delle 17 cooperative) maltrattato da oltre quarant’anni dalle amministrazioni comunali che si sono succedute.

Viene allora da chiedersi come abbia fatto a trovare il tempo per la trasferta romana, incrementando la “Piazza Toti-Salvini-Meloni” senza aver potuto, in oltre un anno di amministrazione, in L’Aquila, a mettere piede nel quartiere citato; perdendosi, oltretutto l’occasione di poter inaugurare il “cippo” citato e di cui se ne offre l’immagine temporale ai giorni nostri.

Si lasci affermare: più che la mancata ricostruzione socio-culturale (edifici scolastici e case popolari al palo), viene messa in mostra, nell’ex capoluogo disastrato anche dal sisma , il “fallimento della politica”. Certo, la “rovina” viene da lontano Molti cittadini hanno cercato, disperatamente, di superarla più volte negli ultimi anni: prima eleggendo il Tempesta, poi cambiando con il Cialente, oggi con il Biondi, il migrato interno dell’aquilano che ha fatto tandem politico con il Marsilio romano dopo il transito D’Alfonso in lido nazionale PD. Sempre pura illusione! Cosa ci aspetterà il futuro? Se il diavolo (che non è il Celestino V del “Perdono”) si unirà nuovamente a chi “sghignazza e brinda…nel senso della Castità” (come mi indicava Dario Fo in una sua celebre opera-denuncia all’indomani del sisma), non c’è che da sperare nella calata su L’Aquila di un nuovo Capo della Protezione Civile Nazionale?.

Entro nella “Questione Saviano”. Ciò che colpisce, nelle contrastate le affermazioni del Biondi (Sindaco della “Destra”), è una sua frase offerta agli organi di stampa: “…abbiamo visto troppi profittatori”. Si intendeva riferire alla casta della ricostruzione o alla ripartizione dei Fondi RESTART Cultura? Peccato che non abbia elencato i nomi dei “profittatori”. Ugualmente si ebbe con il suo predecessore, Cialente (Sindaco di una “ipotetica Sinistra”) il quale, lasciandosi sorprendere dalla collera, suppose che la città fosse in mano ad una “cupola”.

In questi giorni di settembre 2019, giunge il “ Festival Internazionale degli Incontri” (contributo di 700mila dal Ministero dei Beni Culturali), scoperchiando un bollente pentolone politico. L’ideatrice Annalisa De Simone (Presidente del TSA) e Silvia Barbagallo (Direttrice del Festival) ne fanno una bandiera di libertà politico-istituzionale. Si ritengono liberi di invitare chiunque al loro spettacolo di musica e di teatro. “Saviano” o “….”. Vogliono riscuotere applausi, ma, visto che i fondi risulterebbero a disposizione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese per il “Decennale”, il Sindaco Biondi ha fatto i suoi rilievi, ma postumi senza però spiegare ai cittadini chi poteva e non ha fatto le dovute osservazioni, tra i suoi diretti dipendenti, visto che avrebbero taciuto nelle “risposte” alle domande presentate per il bando del “Decennale”.

“Carta canta!”. La Consigliera Comunale del Gruppo “L’Aquila che vogliamo”, Carla Cimoroni, sulla Commissione costituita per l’attribuzione dei fondi relativo al Bando RESART, il 27 aprile 2019 aveva già espresso un parere sulla vicenda: “… valutazioni da persone di cui non discutiamo la professionalità nei rispettivi ambiti di occupazione, ma che non sembrano avere esperienza alcuna in campo socio-culturale”.

La vicenda farebbe spostare l’attenzione da “Da Destra a ….” E non da Sinistra a Destra”. Alternativa impossibile. In verità, lo spettacolo culturale della/nella “politica” si snoda nel tempo. “Conoscenza” e “memoria” oggi ci offrono il ruolo politico-culturale “TSA-ISA”, ovvero “ISA-Festival” con un nuovo ed esclusivo copione del fare associativo in comunione dentro e fuori il capoluogo.

Il passato-presente, va in scena. La “Cultura fa Cassa”. Può essere questo il titolo di libro di successo. Magari da parte di una ipotetica “Fondazione Remo Celaia” essendo viva e indiscussa l’aquilanità del grande giornalista a suo tempo scomparso Questi i capitoli nel nuovo libro: L’assedio culturale alla/nella città.(1) Discriminazione e qualità socio-culturali nel popolo operante.(2) Immigrazione e cittadini voltagabbana nell’amministrazione della città.(3) L’esercito degli ipotetici innovatori allo sbando.(4) Le conquiste economiche di successo nei vecchi e nuovi Festival.(5) Le opportunità migratorie (6). L’arte associativa nella cultura politica nel/del “Decennale”.(6)


14 Settembre 2019

Categoria : Cultura
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