“Genitori, che fatica!” Percorso di autoformazione sulla genitorialità


L’Aquila- Oggi si conclude l’attività “Genitori, che fatica! Autoformazione alla genitorialità” svolta presso la Scuola Primaria “Sebastiano Foruli” di Scoppito, progettata e realizzata dall’Associazione Sistema Essere, associazione culturale senza fini di lucro attiva a L’Aquila dal 2007, che si pone l’obiettivo del benessere delle persone e delle organizzazioni.
Il terremoto ne aveva decretato la brusca interruzione, ma il forte interesse della scuola nella persona della Dirigente Scolastico Dott.ssa Mariapia Ceccarelli e il desiderio dei membri dell’Associazione di iniziare nuovamente le attività per riemergere dalle macerie hanno consentito di dare nuovo corpo al progetto.
L’attività che era stata inizialmente proposta come percorso esclusivo di autoformazione alla genitorialità, finalizzato all’ascolto delle problematiche più ricorrenti del rapporto genitore-figlio ed al conseguente orientamento nel processo educativo, successivamente, sulla spinta dell’esigenza evidenziata dagli stessi adulti, si è sviluppata anche lungo un binario parallelo, quello dell’accoglienza e dell’intrattenimento dei bambini.
Gli operatori dell’Associazione si sono accostati a questi bambini, di età molto diverse e con esigenze evolutive e competenze cognitive e sociali molto differenti fra loro, con l’obiettivo di guidarli nella costituzione del gruppo.
…ed il gruppo è emerso, con le sue componenti di collaborazione e senso di comunità, attraverso l’esperienza condivisa di laboratori espressivi a tema e – immancabile! – l’attività ludica.
La sperimentazione di momenti comunitari ha fatto sì che i divari dati dalla differenza di età venissero in qualche modo dimenticati, a favore di una collaborazione, di un “tutti insieme” – totem -, che è l’essenza stessa del gruppo.
Dall’altra parte, i genitori si sono avvicinati al percorso proposto forse più per curiosità e desiderio di confrontarsi, che per un’effettiva fiducia e/o conoscenza delle tecniche del counseling.
Si sono ritrovati in un ambiente accogliente e rassicurante, che ha chiesto loro un coinvolgimento totale con gli altri; per tale ragione, l’attività proposta, dopo un iniziale scetticismo, ha visto la partecipazione attiva dei genitori, che si sono trovati ad essere attori principali del percorso: il clima di partecipazione così attivato, infatti, ha permesso loro di tirare fuori problemi concreti e non teorici, a cui, attraverso tecniche di problem solving, si è cercato di dare soluzioni concrete e contestualizzate.
La partecipazione dei genitori ha permesso al counselor di giocare un ruolo di facilitatore ed attivatore, anziché solo quello di esperto.
In altre parole, come con i bambini, anche con gli adulti sono emerse tematiche e relazioni grazie alle quali si è composto un gruppo, un’unione di motivazioni differenti, che tuttavia sono convogliate nella necessità di dare una risposta ad alcune domande, una risposta che spesso è stata data con e grazie al gruppo
Il concetto stesso di autoformazione è stato la spinta e l’attivazione di dinamiche che hanno portato i genitori, le mamme, al confronto con i figli, con le altre mamme, e con se stesse in un autoformazione non soltanto genitoriale ma anche riguardante una sfera più intima.


31 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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