A proposito dei buoni pasto


L’Aquila – Scrivono Paolo Romano – Capogruppo Italia Viva
Elisabetta Vicini – Consigliere Italia Viva
Edlira Banushaj – Consigliere straniero Italia Viva :
“Si legge in una circolare ministeriale sui Servizi Sociali “Nell’attuale situazione di emergenza è fondamentale che il Sistema dei Servizi Sociali continui a garantire, e anzi rafforzi, i servizi che possono mantenere la massima coesione sociale di fronte alla sfida dell’emergenza, con particolare attenzione verso coloro che si trovano, o si vengono a trovare a causa dell’emergenza, in condizione di fragilità”. Quando si fa un riferimento normativo bisogna saperlo leggere e interpretarlo senza mistificazioni. Il riferimento citato dai capigruppo di maggioranza per giustificare l’esclusione degli stranieri con permesso breve presenti in questo momento sul territorio comunale, riguarda un’altra circolare, quella sui criteri da adottare sull’erogazione del reddito di cittadinanza e chiunque capirebbe che non c’entra proprio nulla con i criteri dell’ordinanza nell’erogazione di buoni alimentari.

Sostenere quello che hanno detto i capigruppo di maggioranza è un banale tentavo di piegare la norma ad un volere politico, dà la misura della scarsa conoscenza delle politiche sociali, dell’incapacità amministrativa e di una volontà precisa di prendere in giro i cittadini aquilani che avrebbero diritto subito a ben altro del solo buono alimentare.
Le politiche di contrasto alla povertà nell’era del Covid devono vertere su due fronti: coloro che erano già appartenenti ad una fascia sociale debole che beneficiano già di strumenti e risorse esistenti che oggi dovrebbero avere una priorità specifica nel vedersi erogare quei fondi e chi, causa pandemia, si trova ad affrontare una fragilità economica nuova senza mezzi e senza strumenti riconosciuti. L’ordinanza di protezione civile si rivolge oggi soprattutto a questi ultimi e a questi viene riferito il nesso di causalità. Ragion per cui i comuni devono trattare tutti quei casi che oggi hanno bisogno causa Covid senza distinzione alcuna. Anche chi ha un permesso di soggiorno breve e che per le legge oggi non può muoversi dal nostro paese per ragioni sanitarie deve veder garantita pari dignità e pari opportunità per accedere alle domande per l’erogazione dei buoni alimentari. È così difficile capire che vanno rispettate le persone e che il testo unico sull’immigrazione resta pienamente in vigore con la forza della legge? Chi ha un permesso di soggiorno breve, al pari del permesso lungo, viene considerato residente.

I capigruppo di maggioranza dovrebbero spiegare il motivo per cui non si riescono ad utilizzare le risorse ordinarie che sono immediatamente spendibili. Basti pensare alla liquidazione del bonus povertà 2019, all’erogazione del bonus 2020 che, con la disponibilità dei nominativi della platea dei beneficiari dell’anno precedente, si potrebbe pagare in pochissimo tempo; l’amministrazione dovrebbe e potrebbe mettere in campo ben 400.000 euro di risorse, subito. Stessa cosa per i buoni fornitura legati ai minori: se si fosse pubblicato l‘avviso relativo alle “reti che proteggono” e parte dei fondi della L.R. 95/95, si sarebbero potuti mettere in campo altri 60.000 euro. Perché non è stato fatto? Questa è incapacità nel saper leggere e gestire un’emergenza.

Piuttosto l’assessore Bignotti faccia pressione presso la Regione Abruzzo affinché arrivi nelle casse del Comune anche la quota parte dei 46milioni di euro che serviranno a coprire la morosità incolpevole di quei cittadini che, a causa dell’emergenza sanitaria, non possono pagare l’affitto della casa in locazione.

Paolo Romano – Capogruppo Italia Viva
Elisabetta Vicini – Consigliere Italia Viva
Edlira Banushaj – Consigliere straniero Italia Viva


07 Aprile 2020

Categoria : Attualità
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