Un calcio alla gente e alla Pasqua


Non si spara sulla Croce rossa, e il governo lo è come mai prima nella sua sgangherata storia. Ma è onestamente impossibile non notare che nell’ultimo mese è stato dato un calcio alla gente e, più avanti, anche alla Pasqua.
Del mare roboante di denaro promesso agli italiani che hanno letter4almente fame non è arrivato nulla. Zoppicano e tardano persino i buoni pasto dei comuni, non tutti capaci di erogarli prima di Pasqua. Quindi, sberleffo vergognoso all’economia italiana e alle famiglie che speravano in qualche soldo almeno per Pasqua .
Vogliamo credere nella buona fede (e nella voglia di tornaconto) dei governanti che sproloquiavano di miliardi a voce stentorea. Ma dobbiamo anche ritenere che ignorino la burocrazia, il torpore degli uffici, la pochezza spaventosa di apparati come INPS, travolto da una telematica che ha fatto fiasco. Inutile, anzi catastrofico, sfoderare la coda del pavone se si è galline starnazzanti.

PENSIERINO – Invece di fare la voce grossa e di insultare gli avversari, i governanti, in particolare Conte, chiedano scusa: ci abbiamo provato, non ci siamo riusciti. Sarebbe umile e onesto. Quindi non avviene.



11 Aprile 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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