Non chiedere troppo ai cittadini


La baruffa da pollaio tra Governo e Regione sul colore rosso o arancione con cui spennellare l’Abruzzo è di fficile comprensione sul piano giuridico e giudiziario. Forse non ha precedenti analoghi, comunque se la vedranno i giudici del TAR e gli avvocati delle parti. La decisione ha poca importanza: l’Abruzzo ha già indossato comunque la casacca arancione lavata e stirata dal presidente Marsilio. Alla gente ormai intristita e preoccupata davvero importa pochissimo come andrà la storia.
Ai cittadini, tuttavia, non va chiesto troppo. C’è rischio che si incazzino davvero e comincino quanto meno a ribaltare tavoli, scartoffie e politici romani o abruzzesi. Nessuno, neppure il più paziente, potrà mai capire perchè abbiano messo in piedi questa sgangherata pantomima dei colori con tanto di carte bollate, minacce, ricorsi, giudici e avvocati che sembrano annaspare nel groviglio. Malmessi come siamo, chi se ne frega del Governo e della Regione? Dei loro cavilli ridicoli, delle sparate politiche in cerca di gloria (o vanagloria)? Una sola risposta la politica doveva alla gente: perchè l’Abruzzo era rimasto solo territorio rosso in tutta italia? C’erano motivi gravi o retroscena occulti?
Risposte zero, e zero spaccato sarà domani.

PENSIERINO – Qui rischiamo tutti la salute e spesso la vita: il gran numero di morti da virus lo prova. Chi tenta di vestire allori approfittando del momento non solo sbaglia, ma dimostra pure esile acume – diciamo – nel mestiere della politica.



10 Dicembre 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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