In differita dal Vinitaly di Verona


Verona – (di Cristina Mosca)

Venerdì 9 aprile 2010
h 17.00
Vinitaly 2010, il secondo giorno sta per terminare. Fuori ci sono più di venti gradi, il sole scotta. Ci godiamo un momento di tregua. La giornata di ieri è passata come una molla, alternata tra interminabili passati in attesa del passaggio del ministro Zaia tra mezzogiorno e le cinque («Sta per arrivare», «Sta per arrivare», «L’hanno bloccato in Molise», «Tra un po’ arriva», …«Viene direttamente dopo il Cangrande»), e momenti frenetici dietro a piccoli grandi eventi. Come il primo appuntamento con Adua Villa, ambasciatrice d’Abruzzo del vino, che ieri ha parlato di bollicine, oggi di Montepulciano del 2000, domani parlerà di passiti e domenica dei bianchi da vitigni autoctoni. Degustazioni che di giorno in giorno si fanno più partecipate.

Tra gli appuntamenti salienti di ieri ci sono senz’altro la consegna del CanGrande, che quest’anno è stato assegnato a Franco D’Eusanio di Chiusa Grande, e l’attribuzione della Gran Medaglia d’oro a Carlo Spinelli, della cantina Terra D’Aligi. Quando il ministro Zaia, prossimo all’insediamento come Governatore del Veneto, è arrivato allo stand Abruzzo, ha subito chiesto un bicchiere di Montepulciano e ha tirato due o tre frecciatine all’ex presidente della Provincia Stefania Pezzopane, in diretta televisiva («Ha dimostrato che le bugie hanno le gambe corte»).

La circolazione di persone, in questi due giorni, è fondamentalmente buona. È risaputo che nei giorni feriali girano soprattutto gli operatori del settore, per la maggior parte dietro appuntamento; e che nel fine settimana si concentrano i turisti e i curiosi. Eppure, stand che vai, parere che trovi: chi osserva che l’importante è arrivare al Vinitaly preparati ad incontri di lavoro; chi aggiunge che l’importante è esserci, al Vinitaly, perchè ci sono tutti; chi si lamenta che quest’anno-non-c’è-nessuno; chi sostiene che invece «si lavora bene». Noi un giro negli altri padiglioni, tra gli stand delle altre regioni (alcuni dei quali di dimensioni a dir poco vertiginose, con uno spaventevole investimento in denaro, risorse umane e materie prime) ce lo siamo fatto, e ci è sembrato che la posizione del numero undici, quello in cui è ospitato l’Abruzzo, favorisca l’affluenza dei più imperterriti, quelli che passano dall’ingresso principale, non si fanno scoraggiare dalla stanchezza e attraversano tutta l’Italia, passando perfino dal Piemonte e dalla Sardegna, per visitare il piccolo, raccolto Abruzzo.Lo stesso presidente della Repubblica Napolitano, pare, (un altro Godot che oggi non abbiamo fatto altro che aspettare) abbia rinunciato alla visita del nostro padiglione “per motivi di sicurezza”, perchè “troppo lontano”.

A quest’ora la tensione scende. Per qualcuno anche un po’ troppo, e gli effetti del vino si fanno sentire e vedere, con occasionali, divertenti siparietti. Ci si prepara già ad affrontare il fine settimana: domattina, sabato, ad esempio, sarà riservata all’incontro tra buyers e aziende, mentre domenica sarà presentata l’etichetta dannunziana della Cantina Nestore Bosco “Voluptuosus”. Stay tuned.


10 Aprile 2010

Categoria : Cronaca
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