E’ sacrilego chiedere chiarezza sul radon!


L’Aquila – Domenico Mastrogiuseppe, fisico, ci scrive: “Nel mio articolo di ieri l’altro sul radon, inteso come possibile precursore sismico, mi è sembrato di aver esposto con sufficiente chiarezza il mio pensiero; ma come spesso accade, forse per l’enorme quantità di cose che ci tocca leggere quotidianamente ed a volte frettolosamente, non è stato ben compreso. Dalla seconda e spero ultima guerra mondiale, sono trascorsi 70 anni e di strada, in fatto di comunicazione, se ne è fatta una enormità. E’ per questo che l’attribuirmi la proposta di riesumare le sirene per avvisare la popolazione di un qualsivoglia pericolo, la ritengo quasi una forma di offesa. Ho invece proposto con chiarezza di termini di “utilizzare l’indicatore radon come in quel tempo si utilizzavano le sirene per preannunciare probabili imminenti bombardamenti” . Il chè significa, che laddove si dovesse ripresentare un anomalo picco di radon come quello che ha preceduto l’immane catastrofe, invece di lasciare al solo buon Giuliani l’onere di avvisare quanta più gente possibile col suo telefonino (e molti gli devono la vita perché l’apocalisse non li ha sorpresi nel sonno), sarebbe sufficiente una mail di allarme da inviare a tutte le redazioni televisive. La mia casa per fortuna ha retto quella drammatica notte, ma è certo che se io avessi avuto accesso ad un sito, magari ufficialmente preposto, nel quale potevo vedere quel terribile picco di radon (nota per Patrizio 6_aprile: vedi libro di Giuliani), non me ne sarei certamente stato in casa ad aspettare quei lunghi 40 secondi di terrore. Io come cittadino che ritiene di avere un indiscusso ed indiscutibile diritto alla sicurezza, in caso di ritorno ad uno stato di guerra di madre terra con il nostro territorio (ma non è detto che ne siamo usciti), pretenderei che addirittura si dedicasse all’argomento, una striscia televisiva simile a quella delle previsioni del tempo. Ovviamente tutto ciò dovrebbe passare per una verifica di attendibilità del metodo Giuliani; verifica che solo chi si occupa di ricerca scientifica può fare. E se da questa verifica dovesse risultare fondato quanto è scritto nero su bianco nel suo libro (e cioè che circa la metà degli allarmi partiti dalla sua strumentazione, sono stati effettivamente seguiti nelle successive 6-24 ore, da scosse significative o devastanti) allora, porca πµ%&$ €@ (e chiedo scusa alle operatrici del sesso, per il benemerito e duro lavoro di pacificazione sociale che svolgono), non posso accettare che si ripropongano le passerelle televisive di sedicenti scienziati, pseudo luminari ed alti dirigenti statali e regionali, sorridenti e soddisfatti del loro vuoto parlare, rassicurare la popolazione sulla base del nulla più assoluto e quindi uccidere. Pretenderei invece che si allestisse una efficace rete monitoraggio del radon e laddove i picchi eventualmente rilevati, fossero valutati significativi ai fini di una previsione attendibile anche al 10-20%, darne informazione alla popolazione, attraverso ogni possibile canale di informazione anche eventualmente appositamente organizzati. E visto quanto è successo, organizzare anche i grandi spazi coperti già esistenti o da allestire appositamente, con la specifica funzione di accogliere macchine e persone, con un minimo di attrezzatura e di organizzazione, intesa a minimizzare i disagi di notti trascorse fuori casa in attesa di scosse che possono anche non venire. Ma non fa nulla, se può servire ad evitare altre scene laceranti come quella che abbiamo dovuto offrire al mondo intero: la distesa di bare con i nostri ragazzi, i nostri fratelli, parenti ed amici. Scena resa ancora più insopportabile dalla presenza di un presidente che vi si aggirava in mezzo, solitario e a mani giunte. Passino le veline promesse agli operai, ma quella scena, proprio quella scena li non la doveva assolutamente utilizzare.


14 Aprile 2010

Categoria : Dai Lettori
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