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Ricci: “Di Primio ignora o mente?”

31 maggio 2010 @ 16:42 Categoria: Politica

[1]Chieti – (di Francesco Ricci) – E’ vergognoso il modo con cui Umberto Di Primio rifila bugie ai cittadini ignari, ma soprattutto agli ignari consiglieri e assessori di maggioranza! Adesso ci deve dire in quale articolo dello Statuto ha letto che i giorni per la nomina dei Consigli di Amministrazione scaduti con il mandato del Sindaco, sono 60 e non 45. Tenuto anche conto che il termine è fissato dalla legge che, da avvocato, dovrebbe praticare bene, e non dagli Statuti!
Con questo modo estremamente superficiale di procedere nella gestione della cosa pubblica il nuovo sindaco sta portando nel baratro due realtà imprenditoriali costruite con anni di fatiche e che danno lavoro, ormai, a quasi 230 persone. E’ pur vero che negli anni in cui stava all’opposizione ha più volte espresso la volontà di chiuderle, ma adesso che è sindaco adotta un metodo più sofisticato: sta facendo di tutto per farle implodere.
Non solo in due mesi non è stato capace di modificare il Bilancio di previsione del Comune per il 2010 e lo ha lasciato così come era stato approvato dalla mia Giunta, ma non ha neanche tentato di dare a Teateservizi la svolta necessaria per rilanciarsi con nuovi servizi, il cui affidamento il Consiglio Comunale aveva già assentito nel mese di gennaio di quest’anno.
Ma, non soddisfatto dei danni che sta facendo, qualche giorno fa ha anche, di soppiatto, fatto visita agli operai della Teateservizi nell’Autoparco della Società, durante la pausa pranzo, terrorizzandoli sul loro futuro e a quanto mi consta comunicando loro apertis verbis, la sua assoluta sfiducia nelle loro capacità professionali e la insoddisfazione, a suo dire, della città per i risultati del lavoro svolto fino ad oggi.
Pazzesco! A parte le numerose lettere di encomio dei dirigenti scolastici e di molti cittadini che hanno avuto modo di valutare il lavoro della Teateservizi in questi anni, lettere che sono a disposizione di Di Primio nella raccolta di protocollo degli anni del mio sindacato, gli vorrei anche ricordare che la legge che dovrebbe conoscere bene, per il Sindaco che fa quello che ha fatto lui con gli operai della Teateservizi, contempla anche la possibilità di incappare nel reato di Mobbing congiunto all’abuso di ufficio!
Quindi, Di Primio si concentrasse sui suoi doveri di primo cittadino e pensasse a dare futuro alle partecipate. Inoltre, la mancata nomina del Consiglio di Amministrazione di Chieti Solidale sta già provocando seri inconvenienti: le banche non pagano più senza firma congiunta; i mandati per il pagamento degli stipendi non possono andare in banca; sta per arrivare il nuovo Direttore Generale, vincitore dell’ultimo concorso, e non c’è nessuno che possa farlo insediare e firmargli i contratti di lavoro. Tutto questo è un costo sociale che un Sindaco che vuole cambiare in meglio la città che amministra non provoca. Un costo, caro sindaco, che paga la città!
Sveglia Ragazzi!


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